In dialogo con Marina Bastianello

La prima mostra che ho visto gestita da Marina Bastianello risale al 2013 e, sempre nella sua galleria, ho avuto modo di scoprire il lavoro di Ruben Montini, che all’epoca non era ancora conosciuto presso il grande pubblico. Da lì in poi Marina ha promosso altri giovani artisti che adesso fanno parte del grande giro dell’arte contemporanea. Marina mi ricorda moltissimo la figura della gallerista Ileana Sonnabend, che proprio come lei era mossa da grande passione e capacità di entrare in empatia con le persone, i collezionisti ma soprattutto gli artisti. A Mestre la Marina Bastianello Gallery fa un passo diverso dalle altre gallerie veneziane, per coraggio e tematiche ma soprattutto per la scelta di puntare sui giovani artisti.

Marina Bastianello

Ritratto di Marina Bastianello

Francesco Liggieri: Per far capire chi è senza presentarla io, vorrei che lei si descrivesse con il titolo di un’opera d’arte.
Marina Bastianello: Tutti i dipinti di Frida Kahlo.

Come è nata l’idea di una galleria d’arte a Mestre?
Prima di intraprendere la strada dell’arte contemporanea lavoravo nell’ambito dell’interior design in un negozio di Venezia, ma da sempre insieme al mio ex marito eravamo collezionisti e un bel giorno Massimo (il marito n. d. r.) decise di aprire una galleria a Mestre, la Anti gallery rivolta al moderno, e mi chiese di seguirlo in quest’avventura. Decisi così di abbandonare il mio lavoro, che amavo tanto, e di seguirlo. Dopo non troppo tempo e un grande impegno, Massimo mi propose di aprire una galleria rivolta ai giovani artisti emergenti in via Torino a Mestre, la Massimo De Luca Gallery. In entrambi i casi, non abbiamo mai voluto cercare uno spazio a Venezia, nonostante in laguna ci conoscano in tanti, ma abbiamo deciso che Mestre fosse il luogo giusto. Ho sempre pensato a Mestre come un incubatore con un grande potenziale, e volevo anche “educare” un territorio non abituato all’arte contemporanea. Nel 2012 aprimmo la Massimo De Luca Gallery, di cui sono stata direttrice praticamente da subito con un mentore di eccezione come Andrea Bruciati e poi nel 2019 la galleria ha preso il mio nome ed eccoci ad oggi con la Marina Bastianello Gallery.

L’ultimo degli stronzi, mostra personale di Antonio Guiotto, 03 dicembre 2022 – 31 gennaio 2023, installation view, photo Antonio Guiotto, courtesy Marina Bastianello Gallery

C’è una figura tra i galleristi o collezionisti della storia dell’arte che ha preso in considerazione come base di partenza per il suo percorso professionale?
Devo dirti la verità: quando ho iniziato questo percorso di gallerista ho sempre preso a modello la Galleria Monitor di Roma. All’epoca era una galleria multidisciplinare che mi piaceva molto.

Cos’è diventata l’arte contemporanea oggi? Esiste ancora secondo lei?
È quello che mi sto chiedendo anch’io. Devo dire che la vedo più orientata verso la ricerca e la sperimentazione nei giovani artisti che si pongono domande, ma non nella medesima maniera negli altri artisti con più esperienza.

Sono proprio io, ma diventato pazzo, mostra personale di Paolo Pretolani, 29 novembre 2021 – 22 gennaio 2022, installation view, photo Francesco Piva, courtesy Marina Bastianello Gallery

Le fiere sono ancora un tassello importante per una galleria: in Italia quali sono quelle imprescindibili secondo lei?
Le fiere, per quanto mi riguarda, servono per far conoscere gli artisti, soprattutto i giovani. Molti dei miei collezionisti sanno che alle fiere porto sempre artisti non conosciuti; posso portare anche artisti conosciuti, ma sono sempre affiancati da emergenti. Diverse fiere italiane funzionano, ma ritengo che quella che fa la differenza per quanto riguarda le tendenze e la consapevolezza di cosa accade sul mercato dell’arte contemporanea sia Artissima.

Teen dream, mostra personale di Boris Contarin, 28 giugno – 28 agosto 2021, photo Giacomo Cosua, courtesy Jaguar Italia e Artissima

Perché le gallerie italiane non investono in artisti giovani come avviene invece all’estero?
Il problema principale delle gallerie italiane è il poco sostegno da parte dello stato, in confronto alle gallerie straniere non possono contare su finanziamenti pubblici. Questo vale sia per le gallerie e sia per i giovani artisti. Noi realizziamo i nostri progetti in autoproduzione, non abbiamo aiuti di nessun genere in tal senso.

Cosa consiglierebbe a chi vuole iniziare un percorso professionale come il suo?
Dovrebbe affiancarmi per un po’ di anni (ride). Io penso che intraprendere questo percorso significa avere tanta passione, senza la quale non si può andare da nessuna parte.

Info:

www.marinabastianellogallery.com


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