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“La Soglia della Pittura” da Glenda Cinquegrana Ar...

“La Soglia della Pittura” da Glenda Cinquegrana Art Consulting

Tre sale interamente dedicate all’arte italiana degli anni ‘70. La mostra collettiva presentata, a Milano, da Glenda Cinquegrana Art Consulting è un incontro e un dialogo tra alcuni degli artisti più importanti del periodo analitico.

Vista parziale della mostra “La Soglia della Pittura” da Glenda Cinquegrana Art Consulting, Milano, 21 giu – 21 set. Ph Emanuele Magri

Dal 21 giugno al 21 settembre Glenda Cinquegrana Art Consulting presenta la mostra collettiva intitolata La Soglia della Pittura. L’esposizione, curata dalla stessa Glenda Cinquegrana, ci conduce in un viaggio dentro l’arte analitica italiana degli anni ‘70, attraverso una selezione di opere più classiche assieme ad altre più originali e inaspettate. Il titolo allude al tema del confine (della soglia appunto) che emerge dal lavoro di tutti gli analitici in mostra: qual è la soglia oltre cui l’arte non è più arte? Il periodo analitico è caratterizzato da un sentimento di distacco dal concettuale. Le opere in mostra non sono più strumento di indagine del mondo bensì lavori autoriflessivi; è l’arte che interroga sé stessa, è Pittura Pittura o Nuova Pittura. È in questa prospettiva che si muove l’indagine di uno dei fondatori del movimento analitico come Claudio Olivieri. Presente in mostra con le due opere Alea e Transitivo sembra essere un po’ uno straniero in patria. Una pittura leggera, spirituale, che conduce una ricerca sulla sua stessa consistenza cromatica fatta di velature quasi trasparenti. Qui Olivieri ci sorprende con una carica emotiva che si distacca non poco dalla razionalità più calcolata delle opere degli altri analitici in mostra.

Claudio Olivieri, Transitivo, 1988, olio su tela, cm 50 x 70. Pezzo unico, © Claudio Olivieri / Courtesy Glenda Cinquegrana Art Consulting

L’esperienza di profondità che offrono queste due opere di Olivieri è come interrotta dai Cementi e dagli Asbesti di Enzo Cacciola. Le pareti sono bucate dalla matericità monocroma e monotona delle tele che l’artista ha trasformato nel suo spazio di ricerca sul già citato confine pittorico. Materiali notoriamente grezzi, duri e freddi vengono del tutto risignificati da Cacciola che li affida con grande consapevolezza allo spazio pittorico. Il suo è un gesto di profonda inclusione, trasformazione e libertà artistica. Di simile decisa monocromia è l’opera Pittura R di Pino Pinelli che con la sua consistenza materica e il suo colore rosso acceso emerge con violenza dalla parete bianca; dietro di essa lo spazio sembra affondare.

Pino Pinelli, Pittura R, 2006, tecnica mista, cm 50, x 65. Pezzo unico, © Pino Pinelli / Courtesy Glenda Cinquegrana Art Consulting

In dialogo con la pesantezza incisiva dei Cementi e degli Asbesti l’opera Segni orizzontali di Giorgio Griffa. Una tela senza cornice e senza vetro, semplicemente appesa, su cui sono appena accennate macchie di colore diluito ed evanescente. Solo il bordo superiore della tela è attraversato da questi punti di colore disposti orizzontalmente su più file. Un’opera di assoluta leggerezza che espone la raffinatezza di Griffa e il gesto intelligente in grado di valorizzare la semplicità di ogni singolo elemento.

Giorgio Griffa, Segni orizzontali, 1976, Acrilico su tela, cm 100 x 97. Pezzo unico, © Federico Ambrosi / Courtesy Glenda Cinquegrana Art Consulting

La stessa finezza formale si incontra nei Cartoni di Paolo Masi, nel gioco ondulato di sagome e colori. In altre opere l’autore sperimenta materiali diversi come il pvc e la gomma e si diverte a illuderci di trovarci invece ancora davanti ai suoi più noti Cartoni. Emerge il suo interesse per un’indagine materica, con grande attenzione e rispetto per ogni dettaglio.

Riccardo Guarneri, N. 16, 2014, tecnica mista, acrilico su tela, cm 80 x 160. Pezzo unico, © Riccardo Guarneri / Courtesy Glenda Cinquegrana Art Consulting

Il concetto di soglia che raggruppa e descrive gli artisti in mostra trova una sua espressione anche nel lavoro di Vincenzo Cecchini. Accanto al suo Scorcio Bizantino emerge l’opera La Polvere del colore. Qui l’artista, sempre interessato al rapporto e al confine tra pittura e fotografia, blocca (come fosse un fotogramma appunto) un processo di divenire continuo. Cecchini gioca con la materia pittorica lasciando impressa una traccia di polvere di colore blu intenso che fissa e racchiude sotto un foglio di acetato. È la continua trasformazione cui è soggetto il colore a contatto con la tela e con l’acetato nel corso del tempo che l’opera vuole descrivere. Interessante è poi il dialogo che si viene a instaurare tra n.16 di Riccardo Guarneri e un pezzo su carta di Marco Gastini. Seppur così diversi in entrambi gli artisti si ritrova un gioco leggero di linee e accostamenti cromatici, oltre all’uso del pastello che ammorbidisce lo spazio pittorico e ci riporta all’infanzia e alla semplicità di un gesto bambino come quello della linea. Lo stesso gesto che si ritrova in Eco scandita di Claudio Verna dove la linea è resa protagonista della superficie pittorica.

Vista parziale della mostra “La Soglia della Pittura” da Glenda Cinquegrana Art Consulting, Milano, 21 giu – 21 set. Ph Emanuele Magri

Glenda Cinquegrana Art Consulting con la mostra La Soglia della Pittura ci offre una importante occasione di conoscere da capo l’arte analitica italiana, ri-scoprirne l’intelligenza e la raffinatezza dei suoi principali autori e, attraverso i loro lavori, riflettere sullo stesso mezzo pittorico. L’arte e la pittura non ci sono mai state tanto vicine.

Anna Setola

Info:

AA.VV., La Soglia della Pittura
21/06/2023 – 21/09/2023
a cura di Glenda Cinquegrana
via L. Settembrini 17, Milano
https://www.glendacinquegrana.com/


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