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Mercedes Bautista. El Cuerpo de lo Poético: 2013-2023

«Le donne hanno usato la loro abilità con l’ago per connettere la sfera domestica con la sfera pubblica dell’azione sociale collettiva. […] Possano le punte dei nostri aghi pungere le coscienze dei padroni di schiavi», ha dichiarato Sarah Grimké, una delle prime donne a pronunciarsi pubblicamente contro la schiavitù. La storica dell’arte Whitney Chadwick raccoglie dati di grande interesse per una lettura femminista delle pratiche artistiche occidentali nella sua opera Woman, Art and Society (1990). Passando alla citazione introduttiva (una citazione che ne racchiude un’altra al suo interno) Chadwick parla dell’importanza della tessitura e del ricamo nell’America del XIX secolo. Associati alla sfera femminile, al mondo intimo delle donne di tradizione patriarcale, sono diventati strumenti per rivendicare i diritti delle donne in relazione al lavoro e per difendere l’uguaglianza e la libertà delle persone in schiavitù.

Mercedes Bautista, “Madre nuestra”, 2020-2021. Cross-stitch embroidery of the poem “Madre nuestra” written by the artist, courtesy Cozumel Musem

In questo senso, l’arte di Mercedes Bautista (Madrid, 1966) mantiene una linea simile di recupero della tessitura e del ricamo come arti storicamente e anche interculturalmente legate alle donne, quindi utili alla sensibilizzazione. Inoltre, ha altri obiettivi paralleli, come la difesa della causa femminista, della pluralità delle culture autoctone contro la globalizzazione e di uno stile di vita rispettoso della natura. La mostra El Cuerpo de lo Poético: 2013-2023 al Museo de la Isla de Cozumel, in Messico è una retrospettiva molto completa in cui sono presenti esempi dell’arte tessile di Bautista, in evidenza gli stendardi e gli huipiles — camicette senza maniche, decorate, tipiche di alcune culture indigene messicane, come i Maya, che presentano poesie scritte dall’autrice. La nostra protagonista è un’artista poliedrica, che attribuisce grande importanza al background concettuale delle sue opere.

Mercedes Bautista, “De tripas corazón”, 2020. Photography with poetic object, 100 x 70 cm, courtesy Cozumel Musem

Per Bautista, l’aspetto estetico solitamente non è trascendentale, né ci vuole compiacere attraverso la superficialità della bellezza artistica, perché il suo scopo principale è trasmettere un messaggio molto chiaro, senza artifici. Esso si manifesta nella scelta e nell’uso corretto di materiali e tecniche e anche mediante l’inserimento di testi e iconografie legate all’immaginario femminile, come l’omonimo articolo pubblicato nel 1973 dalle artiste Judy Chicago e Miriam Schapiro, in cui difendono la presenza della vulva come elemento iconografico per esaltare l’anatomia della donna e la lotta contro il fallocentrismo e il maltrattamento dei genitali femminili e di altre parti del corpo come il seno. È importante anche evidenziare il rapporto tra le sue tecniche artistiche preferite – tessitura e ricamo – e l’aggiunta di testi alle opere, che fa riferimento al legame etimologico tra le parole tessile e testo; entrambi provengono dalla radice proto-indoeuropea *teḱ, che significa ‘’generare’’. Non solo per il rapporto tra le donne e la vita – le donne come le uniche capaci di dare la vita – ma soprattutto perché sia la tessitura sia la scrittura sono processi di generazione, di materializzazione di un’idea.

Mercedes Bautista, “Calladita te ves más bonita”, 2017-2018. Huipil from Guerrero intervened with embroidery and eigth tondos of seed-vulva-moon goddesses (also embroideries), courtesy Cozumel Musem

Il suo aspetto letterario, infatti, è anche il dispiegarsi testuale dell’immaginario femminile di Chicago e Schapiro; i lavori citati mostrano poesie dedicate al culto della vulva-vagina, della donna come indiscutibile donatrice di vita e costretta a subire imposizioni da machismo. Quella che viene proposta non è una semplice visione basata sulla differenza biologica, ma una cosmogonia alternativa nel XXI secolo, epoca in cui le grandi religioni che da millenni predicano l’umiltà e la sottomissione, di conseguenza, esplicitamente o sottilmente, tendono a relegare le donne in secondo piano rispetto agli uomini, mantenendo la validità del patriarcato. I testi ricamati dell’artista esaltano anche il valore della natura e della sua preservazione, menzionando l’importanza della Madre Terra, che è l’eterno elemento vitale-nutritivo dell’essere umano, alla quale è dovuto il massimo rispetto in una sorta di divinizzazione della stessa. Una cosmogonia fondata, insomma, sul capitale dell’ecofemminismo e sulla conservazione delle culture precoloniali ancora vive: quella di Mercedes Bautista è dunque una convinzione personale e originale che trasforma il globale attraverso l’arte per sensibilizzare il pubblico.

Andrea García Casal

Info:

Mercedes Bautista. El Cuerpo de lo Poético: 2013-2023
25/01 – 3/04/2024
Cozumel Musem
Av. Rafael E. Melgar 321-Planta Alta, entre calle 4 y 6 Norte, Centro, 77600 Cozumel, Q.R., Messico


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