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A Taormina una mostra di Alessandro Florio con asini colorati e tele sognanti

Nella Casa del Cinema, in concomitanza col festival di musica, prosa, danza Taormina Arte, è stata inaugurata lo scorso 8 luglio, la personale di Alessandro Florio, classe 1979. Cognome che, inevitabilmente, evoca le spezie e gli sfarzi della nota e storica famiglia Florio e della costa occidentale sicula. Invece, questo artista abita nella costa orientale, dove è in corso la sua mostra: “Finestra a Sud”, visitabile fino al 31 agosto, e curata dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia. Già nella scelta di questo titolo, legato alla particolare finestra futuristica del suo laboratorio, risuona l’indicazione geografica di una calda latitudine assolata del Sud che può divenire anche spazio/tempo per l’anima. Infatti, Florio dichiara che «dipingere equivale a respirare, o meglio far respirare l’anima».

Alessandro Florio, Paloma Negra, 260 x 160 cm, acrilico e foglia oro su tela, 2023, courtesy dell’artista

Le sue opere, difatti, presentano all’osservatore scenari colorati, animali onirici su una dimensione spaziale bidimensionale e senza prospettiva. E l’artista, che ama particolarmente la pittura di Giotto e Cimabue, ha dichiarato di avere «un’attrazione nei confronti del sacro, del dogma divino», facendo riferimento a quel legame dorato che collegherebbe la sua visione pittorica all’arte sacra. Emergono, in linea con questo suo modo di sentire il tema sacro, i suoi tratti di colore dagli sfondi spesso dorati delle sue tele. In questa sua personale dieci sono le grandi tele esposte e cinque gli asini realizzati in cartapesta.

Alessandro Florio, Apparizione ai santi, 260 x 160 cm, acrilico e foglia oro su tela, 2023, courtesy dell’artista

La sala espositiva è intima e accogliente. All’ingresso una sequenza di tappeti persiani segnano la disposizione delle opere con riferimenti di decori bizzarri e arabeggianti colonnati. Queste opere potrebbero essere considerate quasi “tappeti verticali contemporanei” e vederli corrisponde a un viaggio visivo verso colori africani caldi e verso quel ritmo simbolico, tipico delle composizioni arabe perché appunto Florio rimarca così le sue origini meridionali, e la sua appartenenza a una terra che è stata a lungo dominata anche dagli arabi e di questi riporta la sensualità vivace e sempre dinamica dei loro motivi ornamentali.

Alessandro Florio, Chiostro San Domenico, 260 x 160 cm, acrilico e foglia oro su tela, 2023, courtesy dell’artista

Florio, nella sua personale necessità di montare, associare e fare interagire gli oggetti pittorici in senso armonico, simmetrico e visionario, intende legarsi all’arte sacra, reinterpretando il piano pittorico bidimensionale dove l’assenza della terza dimensione è una scelta consapevole per rendere la sua pittura leggera, sospesa, armonica e lieve per sognatori nostalgici di cieli stellati e stelle cadenti da mille e una notte. Il sacro per lui è il fiato stesso del dipingere e quei suoi sfondi dorati, che lo legherebbero al dorato delle icone bizantine, diventano altra sigla di sacralità per i suoi fantasiosi paesaggi, che celebrano l’immaginazione oltre il reale in un mondo in cui la fantasia spesso viene associata solo al mondo della infanzia.

Alessandro Florio, Cirneco, 260 x 160 cm, acrilico e foglia oro su tela, 2023, courtesy dell’artista

E spiccano le teste di asini in cartapesta: silenti, appesi in modo seriale nell’unico corridoio rialzato che si affaccia sulla sala espositiva. Queste teste emergono dalla parete dello spazio espositivo con grande eloquenza pur essendo taciturne. In fondo, l’asino è un animale che ha caratterizzato la Sicilia di un tempo quando queste bestie trasportavano merci pesanti. E c’è un altro legame ancora con la cultura araba perché sembrerebbe che il termine dialettale “u sceccu” derivi dal vocabolo “sceicco” per una leggenda araba legata alla storia siciliana. Così, Florio ha scelto un animale, quasi animico, da consegnare allo sguardo del suo pubblico per riscattare l’idea che si ha dell’asino – considerato meno affascinante di un cavallo – per renderlo decorato, colorato perché la sua pittura è un volo leggero, magari su un asino volante, ma sulle orme di una sacralità visionaria e fantasiosa.

Info:

Alessandro Florio. Finestra a Sud
08/07 – 31/08/2023
Casa del Cinema
Corso Umberto 61, Taormina (ME)

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