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“Ai Poeti”: Manuela Bedeschi illumina le parole a ...

“Ai Poeti”: Manuela Bedeschi illumina le parole a Villa Caldogno

Casa per Manuela Bedeschi è “sentirsi a casa”. Sarà per questo che i suoi neon storici con appunto la scritta “casa” hanno trovato dimora fino all’11 settembre anche nella palladiana Villa Caldogno nell’omonimo paese vicentino. Occupare gli spazi con la luce, deformare le percezioni come già fece Dan Flavin o indicare ciò su cui si deve riflettere come suggerì Baldessari, ha l’urgenza che tradisce secoli di storia depositata nell’entroterra aristocratico veneto.

La mostra, come scrive la curatrice Maria Luisa Ferraguti, “supera il limite delle opere al fine di coinvolgere ogni possibilità creativa del passato e del presente di Bedeschi, per riassumere nel titolo di dedica Ai poeti l’intera sua poetica. Le opere assorbono l’emozione estetica del cromatismo delle pareti affrescate ed espandono il clima della vastità dello spazio architettonico; lo potenziano fino ad attuare una situazione immersiva nelle sale dalle perdute iconografie ed oscurate ad arte”.

Pensieri non contestualizzati come quelli di Barbara Kruger, slogan e inviti tagliano gli angoli delle stanze ammorbidendo il rigore delle prospettive rinascimentali. L’ordine non può sostenere la necessità di pensare, di ascoltare, di essere liberi. Il linguaggio è da insegna luminosa, pop, l’intenzione è quella di cambiare, non il mondo ma magari solo se stessi, con le parole.

Al piano terra della Villa le stanze sono illuminate da GUARDA PENSA ASCOLTA e dalle scritte latine di scolastica e religiosa memoria, come PAX TIBI, VOLA e SOGNA, una speranza e un augurio.

Ma alle pareti campeggiano anche saggi delle altre modalità operative dell’artista, che è anche scultrice delle nuove opere effimere realizzate con la leggera e ritrovata carta velina e della cassa recuperata dove vengono realizzate le panchine di cemento.

Vecchie opere con la prima scritta CASA, ma anche un PICCOLO QUADRO GIALLO di quasi tre decenni fa, dove per dire casa disegnava una sedia. E poi SCRIPTA MANENT, “una grande verità che mi guida in parte del mio operare”, ci spiega l’artista.

È la stessa Bedeschi ad aver curato l’allestimento nei suoi dettagli, le teche, i supporti, la disposizione. “Tutte queste opere sono interscambiabili e ricomponibili, devono adattarsi ai luoghi e al mio umore del momento”.

Al piano nobile della Villa l’artista ha realizzato opere site specific. Tra queste le parole HUMANITAS FELICITAS LIBERTAS rientrano nel gruppo di opere dedicate alla sua personale ricerca sulla nostra lingua originaria, il latino. Grandi pannelli retro illuminati costituiscono la serie dei monocromi creati stratificando nel tempo passaggi di colore, interruzioni e riprese, ripensamenti e incertezze.

Nel buio della stanza campeggiano domande sull’ascolto, domande quotidiane, apparentemente banali, “ma di fatto basilari, cui seguono risposte assolutamente superficiali e distratte”.

Simone Azzoni

Info:

Manuela Bedeschi. Ai poeti
25/06/2022 – 11/09/2022
a cura di Maria Lucia Ferraguti
Orari: venerdì 15-18 – sabato e domenica 9-12 e 15-18
Complesso Monumentale Palladiano di Villa Caldogno
via G. Zanella 36030 Caldogno (VI)

Associazione VenetArt – associazionevenetart@gmail.com
Qu.Bi Gallery – qubigallery@gmail.com

Manuela Bedeschi, MONOCROMO, 2022, tecnica mista su tela, luce a led, courtesy l’artista

Manuela Bedeschi, ASCOLTARSI, 2022, tecnica mista su tela, neon e plexi, luce a led, courtesy l’artista


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