Giorgio Milano. PetraFicta

I pensieri non sono altro che impulsi elettrici prodotti dal cervello, sinapsi cognitive tra accumuli di esperienze e ricordi. Un viaggio verso l’ignoto fisico e tangibile, che non è possibile vedere fino in fondo. Ci si interroga sulla razionalità dell’esistenza, accorpando alla materia altri elementi, in una sinestetica estasi dell’atto, del percorso, della manualità come presa di posizione. Tale materia si fa messaggero indurito e modellato dall’avvenire, tra lo spazio e il tempo.

Giorgio Milano, Heliogabalus, 2022, acrilico e vinilico su lino, 100 x 100 cm, courtesy 480 Site Specific, Danilo Donzelli photography

La mostra PetraFicta è questo ricorrente viaggio mutevole e Giorgio Milano – pittore italo-canadese, classe 1974 – è il suo viandante primo. Un pittore che fa del misticismo la sua estetica. Le immagini che egli produce sono il risultato di un calderone di riferimenti e stimoli provenienti da più piani della conoscenza. Dalla letteratura alla fisica quantistica, dalla filmografia alla filosofia antica, ogni intramezzo fra questi campi accresce una ricerca interdisciplinare. Una pittura tecnica e minuziosa, tracciata e astratta, con linee precise in cui la stesura del colore segue una razionalità geometrica. Una manualità (in parte) non consapevole accordata – per l’appunto – al flusso estetico. La pittura – mediante un gioco di percezione visiva – rappresenta un linguaggio metacognitivo in cui l’immagine viene a crearsi già prima della sua effettiva concretezza. L’atto del “fare” è soltanto una conseguenza obbligatoria, la conseguenza della “aesthetica in nuce” che proferiva Benedetto Croce.

Giorgio Milano, Moby Dick e Mayorana, 2023, acrilico e vinilico su lino, 100 x 80 cm, courtesy 480 Site Specific, Danilo Donzelli photography

Per 480 Site Specific – lo spazio casalingo dei collezionisti Luca Piciocchi e Gabriella Pascale a Napoli – Giorgio Milano, coadiuvato dal giovane curatore Massimiliano Bastardo, porta dal suo “viaggio” dieci opere, ognuna delle quali racconta una storia a sé e apparentemente scollegata dalle altre. Le dieci pitture esposte sono le riflessioni e i racconti di una vita ovidiana, in continua metamorfosi nella contemporaneità. Il titolo prende in nome da una di esse, PetraFicta, che rappresenta un Menhir (“pietra lunga” in bretone), ovvero quel simbolo sacrale e mistico abbinato al proseguimento della vita con tutto ciò che può mutare in essa.

Giorgio Milano, Petra Ficta, 2021, acrilico e vinilico su lino, 100 x 80 cm, courtesy 480 Site Specific, Danilo Donzelli photography

Questo simbolo si ripete negli altri lavori sottolineando questo concetto di cambiamento a seconda della posizione e la conformazione che Milano gli conferisce. Un esempio è l’opera Labrys che, oltre a ricordare nella sua raffigurazione il pavimento della Cappella San Severo a Napoli, moralizza il labirinto di Teseo e il Minotauro come la ricercatezza casuale e caotica dell’esistenza. Stesso discorso per il lavoro Moby Dick e Mayorana che unisce letteratura fittizia a realtà politica per far evincere l’importanza del viaggio più che lo scopo finale.

Giorgio Milano, PetraFicta, installation view, courtesy 480 Site Specific, Danilo Donzelli photography

La mostra PetraFicta è il multiverso di Giorgio Milano, fatto di esperienze soggettive e conoscenze oggettive. La realtà è formata su nodi di interazioni e la linea che collega le sue opere si dirama in altre linee di pensieri che prendono il largo, si insinuano nei colori e nelle forme, nel tempo e nello spazio.

Info:

Giorgio Milano. PetraFicta
a cura di Massimiliano Bastardo
05/05 – 16/06 2023
480 Site Specific
Via T. Tasso 480, Napoli


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