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Grazia Varisco in mostra alla Fondazione Biscozzi | Rimbaud di Lecce

Il 9 ottobre scorso, la Fondazione Biscozzi | Rimbaud di Lecce, ha inaugurato la mostra Sensibilità percettive, curata dal direttore scientifico Paolo Bolpagni e dedicata alla celebre artista milanese Grazia Varisco. L’esposizione ci offre, oltre alle opere dell’artista, uno spaccato sull’ambiente storico-culturale in cui si è mossa la stessa. Infatti, lo scenario post-bellico che offrì il secondo dopoguerra fu promotore di nuove manifestazioni artistiche che cercarono di riprendere il filo interrotto delle avanguardie precedenti.

Proprio da lì si ripartì per esplorare le sintesi stilistiche e teoriche che furono, seppur non totalmente, portate a termine dalle antecedenti esperienze, come la dissoluzione dello spazio, del tempo, del colore e della raffigurazione di più ampio genere. Abbiamo assistito quindi, a partire dagli anni Cinquanta, all’apogeo e all’ulteriore rottura degli schemi teorici e pratici, già affermati con le precedenti correnti artistiche e che ampliarono il loro raggio d’azione anche nell’ambito culturale italiano. Il processo di concezione avanguardistica ridusse la realtà a ritmi precisi e dinamici; infatti, ripercorrendo la storia dell’arte di quegli anni, vediamo come le forme sparirono per lasciare spazio a vuoti, punti, incisioni, giochi di luce frazionata o addirittura sostituite dalla forza espressiva dei materiali. È proprio in questo prospero contesto che si innestò il milanese Gruppo T con Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele Devecchi e Grazia Varisco, propugnatori di una cifra dedita ai processi percettivi del movimento reale o apparente (miriorama). In particolare, la grande personalità di Grazia Varisco svelò, e ci svela tutt’oggi, i misteri della materia, del tempo, dello spazio e soprattutto, ci insegna a vedere la realtà quotidiana con occhio nuovo, sensibile al trascendente, istigato dal gioco e dal dubbio percettivo delle visioni.

Le ambizioni di Grazia Varisco, ben visibili nella sua produzione esposta in Sensibilità percettive (la quale ripercorre la carriera dell’artista con 17 opere dal 1957 al 2009), sono da porsi in relazione alla costruzione di nuovi linguaggi pian piano sviluppati fino ad oggi, che talvolta superano le dimensioni dell’opera e dialogano con lo spettatore, acquistando così il valore di sperimentazione, e cercando appunto una rinnovata conversazione, non soltanto nel limitato spazio del quadro, ma nel tempo e nella percezione del visitatore stesso. Ne sono vividi esempi Tavola magnetica a elementi quadrati (1959), Extrapagina spartito musicale (1977) e Silenzi (2006). Nelle opere esibite presso la fondazione leccese, l’esperienza costruttivo-dialogica è ben evidenziata proprio da quell’opzione percettiva e ludica, che si propone in un programma elaborato mediante trasformazioni determinate e aleatorie, arricchita da molteplici variazioni formali e comunicative, in una misura che si riassume appunto nella figura di Varisco. Vedasi, in tal caso, Quadri comunicanti (2008) e Filo rosso G (2009).

A proposito di dialoghi, di seguito l’intervista all’artista milanese.

Antonella Buttazzo: Possiamo affermare che il gioco sia uno degli elementi chiave della sua arte. In che modo esso si pone fra lei e lo spettatore?
Grazia Varisco: Il gioco è il meccanismo privilegiato per la crescita nella condizione del vivere, che io sviluppo invitando il mio pubblico a giocare con me a “essere artista” e ad avvertire il Tempo nello spostamento di elementi calamitati su una superficie di Spazio definito. Il gioco è uno strumento che favorisce la conoscenza di fenomeni, anche in maniera inconscia. Le mie Tavole magnetiche consentono e facilitano la percezione della relazione Oggetto/Campo a fini espressivi, esercitando dunque esperienze in contrasto, come sopra/sotto, fuori/dentro, prima/dopo…

Che tipo di rapporto la lega alle sue opere? Quanto è fondamentale il dubbio all’interno del dialogo visivo e ludico che si interpone fra lei e la sua produzione?
Il Dubbio è presente e protagonista del mio pensiero: prende forma dalla precarietà e si manifesta nella provvisorietà dell’immagine che si modifica nel movimento, anche in ambiguità percettive. Mentre, il Caso sottolinea i miei Forse, i miei Se, i miei Quasi, le mie Incertezze, che formalmente sono tutti messi in risalto nelle Extrapagine, o negli Spazi potenziali per probabile disequilibrio; ma anche in tutte le mie trappole visive, dove l’ombra compete con l’oggetto che la produce, e nei più recenti Quadri comunicanti che presentano una “rettilineitá” compromessa in contenitori storti.

In tal senso, mi permetto di chiederle, quale ruolo sente di aver giocato con la sua produzione artistica, sia nel Gruppo T sia, in maniera più generale, nel mondo dell’arte?
Stiamo vivendo un Tempo molto difficile in uno Spazio ribaltato. Ci troviamo in un dove che, preoccupati, vorremmo riconoscere, e che ci rimprovera a ragione per incuria e trascuratezza. Nel mondo dell’Arte, l’oggi si dimena incerto e caotico nella frenetica globalizzazione, in cui io, ormai vecchia e desueta, zampetto capovolta come un Gregor Samsa d’altri tempi. Credo che la mia ricerca in Arte esprima in immagine il pensiero che non rinuncia a perseguire l’entità di un vuoto che tende a ridurre, ad azzerare per discrezione per riaversi e riavere un “Vuoto a Rendere”.

Se dovesse scegliere un’opera, tra quelle esposte in Sensibilità percettive, che racchiude tutti i principi della sua cifra artistica, quale sarebbe?
L’opera mia che preferisco è quella che mi sta aspettando.

Antonella Buttazzo

Info:

Grazia Varisco, Sensibilità percettive
a cura di Paolo Bolpagni
09/10/2022 – 08/01/2023
Fondazione Biscozzi | Rimbaud
pizzetta G.Baglivi 4, 73100 Lecce
www.fondazionebiscozzirimbaud.it

Grazia Varisco, Sensibilità percettive, exhibition view, Fondazione Biscozzi | Rimbaud, Lecce, 2022. Ph. Francesco Conti, courtesy l’artista e Fondazione Biscozzi | Rimbaud

Grazia Varisco, Sensibilità percettive, exhibition view, Fondazione Biscozzi | Rimbaud, Lecce, 2022. Ph. Francesco Conti, courtesy l’artista e Fondazione Biscozzi | Rimbaud

Grazia Varisco, Sensibilità percettive, exhibition view, Fondazione Biscozzi | Rimbaud, Lecce, 2022. Ph. Francesco Conti, courtesy l’artista e Fondazione Biscozzi | Rimbaud

Grazia Varisco, Sensibilità percettive, exhibition view, Fondazione Biscozzi | Rimbaud, Lecce, 2022. Ph. Francesco Conti, courtesy l’artista e Fondazione Biscozzi | Rimbaud

Grazia Varisco, Sensibilità percettive, exhibition view, Fondazione Biscozzi | Rimbaud, Lecce, 2022. Ph. Francesco Conti, courtesy l’artista e Fondazione Biscozzi | Rimbaud


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