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L’Io pericolante di Luca Marcelli Pitzalis in most...

L’Io pericolante di Luca Marcelli Pitzalis in mostra a Palazzo Braschi: “Corrispondenze Vol. 1”

Sul finire degli anni ‘90 il sociologo Richard Sennett scriveva: “Il fallimento è uno dei grandi tabù moderni […] Riuscire a fare i conti con un fallimento, dandogli una forma e un posto nella storia della propria vita, è una cosa che può ossessionarci interiormente ma che di rado viene discussa con gli altri”[1]. Con Corrispondenze Vol. 1, attualmente visitabile a Palazzo Braschi nell’ambito del programma “portfolio” della Quadriennale, a cura di Gaia Bobò, Luca Marcelli Pitzalis offre a chi la desidera una piattaforma collettiva per fare proprio questo. “Perché nascondersi se è finito il tempo? Davanti alla fine tutto crolla”: con questo invito a condividere “idee e sentimenti, deragliamenti del pensiero e rivelazioni intime”, l’artista avvia una newsletter che per quasi un anno spedisce a chiunque desideri riceverla, ogni due mercoledì alle h 22. Circa 130 fra amici e sconosciuti rispondono confessando “dubbi”, “ansie”, “disperazioni”, “tristezze”. Qualcuno scrive: “Sarebbe bello parlare di questi scambi, o viverli, solo qui, per mail appunto, senza farne mai un accenno dal vivo, per quel che è possibile”.

Luca Marcelli Pitzalis, Corrispondenze Vol.1, 2023, newsletter, 36 stampe su carta opaca semitrasparente A4, guide in alluminio, calamite, dimensioni ambientali. Veduta della mostra Quotidiana – Portfolio, Museo di Roma, Palazzo Braschi, 22 dic 2023 – 21 gen 2024. Foto di Carlo Romano, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma

L’interazione proposta da Marcelli Pitzalis, non a caso formatosi con una laurea in psicologia, è protetta dall’anonimato. In questo spazio d’eccezione catartico, quasi terapeutico, vigono regole opposte a quelle del self-design così ben identificato da Boris Groys come carattere distintivo dell’era digitale. Secondo Groys la mediatizzazione dell’esperienza si traduce nella trasformazione della soggettività in immagine, dell’artista in opera d’arte, in un costante movimento di auto-correzione e adattamento. Naturalmente, “trasformarsi in opera d’arte non provoca solo piacere, ma anche l’ansia di essere soggetti in modo radicale allo sguardo dell’altro”[2]. Intercettando il desiderio comune a una generazione di liberarsi dalle costrizioni della costante progettazione del sé, Pitzalis esibisce una vulnerabilità che trascende la dimensione individuale per innescare una reazione collettiva.

Luca Marcelli Pitzalis, Corrispondenze Vol.1, 2023, newsletter, 36 stampe su carta opaca semitrasparente A4, guide in alluminio, calamite, dimensioni ambientali. Veduta della mostra Quotidiana – Portfolio, Museo di Roma, Palazzo Braschi, 22 dic 2023 – 21 gen 2024. Foto di Carlo Romano, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma

Nella maggior parte dei lavori prodotti sino a oggi è l’artista stesso a rappresentare la materia principale da plasmare, come nella performance The Song del 2021 in cui per 25 minuti Pitzalis si esibisce in un incerto karaoke che lo vede intonare maldestramente, davanti a un pubblico inizialmente perplesso, poi sempre più coinvolto, un ritornello dai toni rassicuranti. Attraverso questa sorta di anti-performance l’artista si presta intenzionalmente alla dinamica descritta da Groys, facendosi opera; l’immagine che proietta di sé è però vulnerabile ed emotiva, capace di innescare un cortocircuito che interrompe e rovescia l’obbligo al perfezionamento costante. In Corrispondenze Vol. 1 Pitzalis si spinge oltre, offrendo al pubblico il ritratto corale di una generazione compatta nel desiderio di mettere in discussione un sistema che la vuole competitiva, vincente, intera. Nella scelta del formato newsletter si legge l’intenzione dell’artista di alludere e sovvertire le logiche del sistema in cui si muove, quello dell’arte, anch’esso figlio di una corsa al successo e alla produzione incessante: a differenza delle innumerevoli newsletter a cui ci offriamo come ricettori passivi per essere informati su tutto quello che dovremmo e non riusciremo mai a visitare, gli utenti sono qui chiamati ad un’interazione attiva, strutturata unicamente dagli oggetti delle e-mail inviate dall’artista, in mostra: Prima luce, Desiderio, Solo vita che scorre, Don’t try to separate things, Sono un bandito, Un giorno in pieno agosto, Oggi ho tanto da fare, Scritti sull’arte n.1, Tutto è salvezza, Esercizio d’immaginazione, Una legge, Le Stelle, Raccontami, Legge n. 2.

Luca Marcelli Pitzalis, Corrispondenze Vol.1, 2023, newsletter, 36 stampe su carta opaca semitrasparente A4, guide in alluminio, calamite, dimensioni ambientali. Veduta della mostra Quotidiana – Portfolio, Museo di Roma, Palazzo Braschi, 22 dic 2023 – 21 gen 2024. Foto di Carlo Romano, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma

Erede della Mail Art nella progressiva cancellazione dei confini fra arte e vita e nella creazione di una comunità virtuale, Corrispondenze Vol. 1 si risolve però in una restituzione attentamente formalizzata. A palazzo Braschi due file di fogli A4 semitrasparenti ritmano il corridoio formato dalle pareti longitudinali della sala: come panni stesi al sole pendono dalle guide di alluminio caratteristiche delle strutture di cartongesso che modulano i percorsi espositivi, ulteriore allusione al sistema dell’arte qui sotto esame. Dagli scambi presentati in mostra Pitzalis cancella destinatario e mittente, oltre che intere frasi o paragrafi a suo avviso superflui, esercitando l’autorità insindacabile dell’artista che ne distingue la funzione da quella meticolosa dell’editore o del correttore di bozze. Mantenendo l’impaginazione originale procede per sottrazione, quasi – a sua detta – tramite un procedimento scultoreo, liberando progressivamente la forma dalla materia in eccesso.

Luca Marcelli Pitzalis, Corrispondenze Vol.1, 2023, newsletter, 36 stampe su carta opaca semitrasparente A4, guide in alluminio, calamite, dimensioni ambientali. Veduta della mostra Quotidiana – Portfolio, Museo di Roma, Palazzo Braschi, 22 dic 2023 – 21 gen 2024. Foto di Carlo Romano, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma

Cifra stilistica di Pitzalis, distintiva di questo come della maggior parte dei lavori prodotti sino ad ora, l’estetica asettica e minimale è da leggersi in voluto contrasto con i soggetti trattati. L’intimità delle confessioni a cuore aperto trova voce nella fredda standardizzazione del font Helvetica oltre che nel formato dello strumento professionale per eccellenza – l’e-mail appunto – conservato dall’artista. Si tratta di scelte precise volte a denunciare la tecnologizzazione dell’esperienza entro le cui storture matura l’esigenza di “costruire insieme uno spazio in cui abitare”, per utilizzare le parole dell’artista. Dalla sua incursione nella creazione artistica ad oggi, Pitzalis ha saputo dimostrare una coerenza formale e poetica che ne rende la produzione chiaramente riconoscibile: vita e opera si sovrappongono costantemente in lavori che intercettano le frustrazioni di una generazione obbligata a confrontarsi con una società competitiva satura di contenuti, e che solo nella condivisione della vulnerabilità identifica un possibile strumento di riscatto.

Benedetta Casini

[1] Richard Sennett, L’uomo flessibile. Le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vita personale, (Milano: Giangiacomo Feltrinelli Editore, 1999), p. 119.
[2] Boris Groys, “Self-Design and Aesthetic Responsibility”, E-flux, Issue #07, giugno 2009, disponibile al link: https://www.e-flux.com/journal/07/61386/self-design-and-aesthetic-responsibility/. Traduzione di chi scrive.

Info:

Luca Marcelli Pitzalis, la quindicesima mostra della sezione Portfolio
parte del ciclo QUOTIDIANA
21/12/2023 – 21/01/2024
Museo di Roma a Palazzo Braschi
Roma, piazza San Pantaleo, 10
Quadriennale e Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali
quadriennalediroma.org


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