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La parola a Silvio Salvo della Fondazione Sandrett...

La parola a Silvio Salvo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Oggi incontriamo Silvio Salvo, Ufficio stampa e Social Media Manager della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, un vero guru della comunicazione che negli ultimi anni ha rivoluzionato l’utilizzo dei social dell’arte contemporanea italiana.

Francesco Liggieri: Desidero far capire chi sei, ma non voglio riassumerlo io, vorrei che lo facessi tu descrivendoti con il titolo di un’opera d’arte.
Silvio Salvo: Posso descrivermi con “Le imprevedibili virtù dell’ignoranza”, il sottotitolo di uno dei migliori film degli ultimi dieci anni: Birdman. Ex ottimo difensore e capitano dell’Alpignano, mi sono ritirato dal Calcio dopo che sono stato in panchina nel derby Alpignano-Lascaris. Laureato in Scienze della Comunicazione, lavoro al Premio Grinzane Cavour dal 2002 al 2 ottobre 2005. Dal 3 ottobre 2005 lavoro alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Le mie mansioni: ufficio stampa e socialmediamanagersuigeneris (tutto attaccato). Dal titolo dell’opera d’arte si evince che sono un “invasato” di cinema.

Una nota rivista del settore ha eletto le cento figure importanti e potenti del mondo dellarte italiana. Nella selezione ci sei anche tu, come ci si sente con cotanto potere? 
First reaction: shock. Second reaction: let’s put a smile on that face, Silvio! Non lo chiamerei “potere”. Direi più riconoscimento per uno che lavora almeno otto ore al giorno da sedici anni per una istituzione che gli ha permesso di crescere. Senza Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, senza la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo non sarei mai entrato in quella classifica. Non è da tuttƏ accettare il “caos” in una strategia di comunicazione social. Ma il caos è equo. Noi ci rivolgiamo a tuttƏ. E i media, la community, il sistema dell’arte (non tuttƏ, ma un buon 97%) l’hanno capito.

Volevo chiederti cosa ne pensa il Silvio Salvo professionista, della comunicazione dei musei italiani? 
BravƏ tuttƏ. Davvero. So quanto lavoro ci sia dietro un post, da quello più “istituzionale” a quello più “informale”. (Nel mio caso, il lavoro per un post è di tre minuti). L’unico suggerimento a chi dirige un museo: date fiducia a chi gestisce i social. Se l’idea sembra “strampalata” e poco “istituzionale”, molto probabilmente funzionerà. Lo shit storm è sempre dietro l’angolo. Io ne so qualcosa, ma si cresce anche con gli shit storm. A volte per essere meno “respingenti” occorre guardare meno a Tarkovskij e più a Boris. Ma questo è un mio punto di vista. Non tuttƏ, neanche alcune mie colleghe sarebbero d’accordo. Ricordo solo che Boris è forse la serie più intelligente degli ultimi anni. A volte associo qualche direttrice e curatrice a Jorge da Burgos de Il nome della rosa: Satana si cela dietro il sorriso. Il sorriso, invece, avvicina le community. Se vuoi “intercettare” tutti i potenziali pubblici e non solo le addette ai lavori o la tua “cerchia”, devi allontanarti dalla “comfort zone”. Altrimenti continuiamo a cantarcela e suonarcela tra di noi. Poi, come sempre, il tone of voice è importante: ogni canale ne ha uno. I social si prestano di più ai “cortocircuiti”.

Quali sono i tuoi artisti preferiti?
Adrian Villar Rojas, Mark Manders, Thom Yorke, Kurt Cobain, Eddie Vedder, Alejandro González Iñárritu, Stanley Kubrick, Leonardo DiCaprio, Daniel Day Lewis, Margot Robbie, Kate Winslet (in Revolutionary Road).

La pandemia come ha influito sul tuo lavoro?
Mi ha confermato l’importanza di lavorare con un team formidabile. Soprattutto il Dipartimento educativo è stato fondamentale. Senza di loro sarebbe stato impossibile avere contenuti da condividere durante il lockdown. Anche i media erano molto attenti al loro ottimo palinsesto social. Altro “feedback”: durante il primo lockdown pensavo di fare un “passo indietro” con l’ironia. Non l’ho fatto ed è andata molto bene. La community aveva bisogno, più che mai, di “leggerezza”.

Tutti ti conoscono per i post del maestro Yoda nella comunicazione social della fondazione Sandretto Re Rebaudengo, ci vuoi raccontare come ti è venuta lidea? 
Risposta corta: non volevo che la community sapesse che c’ero io dietro (non ha funzionato). La risposta lunga è davvero troppo lunga e rischio di superare le cinquemila battute. Posso solo aggiungere che un social media manager deve essere autorevole e ironico. Chi meglio di un Maestro Jedi di quasi novecento anni?

Una curiosità che si chiedono in molti: Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, cosa ne pensa delle varie gag social che realizzi? 
Ne è entusiasta.

Una delle domande più in voga degli ultimi anni è la seguente: Facebook o Instagram per fare comunicazione visiva?
Ti faccio io una domanda: se fossi obbligato a usare un solo social per promuovere la tua istituzione, useresti Facebook o Instagram?

Se poteste scegliere un personaggio storico o di fantasia per inserirlo nel tuo programma di comunicazione come modello, chi sceglieresti?
L’armadillo di Zerocalcare.

Essendo tu genitore, ritieni fondamentale per la crescita di un* bambin* le visite nei luoghi della cultura, e perché?
Educare alla cultura e alla “complessità” può far crescere bene lƏ bambinƏ. E poi è giusto che qualche volta si stacchino dall’odioso Bing. Tuttavia spezzo una lancia a favore di Rai Yo Yo e Rai Gulp: sono vero servizio pubblico. E se mia figlia sa usare i congiuntivi da quando ha 2 anni e 8 mesi è anche grazie a Peppa Pig.

Sei un grande tifoso del Toro, se dovessi usare una claim storica dei granata per la comunicazione del FSRR, quali useresti?
Forza Vecchio Cuore Granata VS Forza Vecchio Cuore Sandretto.

Info:

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,
Via Modane 16 – Torino.

Palazzo Re Rebaudengo
Piazza Roma, 1
12050 Guarene (CN)

fsrr.org
parcoarte.fsrr.org

Silvio Salvo: @silviosalvo su IG

FSRR: Sede di Torino della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo @fondazionesandretto su IG photo di Maurizio Elia

Esempio di Post sui social (IG @fondazionesandretto #OccupySandretto)

Esempio di Post sui social (IG @fondazionesandretto #OccupySandretto)


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