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Lorenzo Cianchi. Io le parole le mangerei

Lorenzo Cianchi. Io le parole le mangerei

Io le parole le mangerei: Intervento scultoreo permanente dell’artista Lorenzo Cianchi, in collaborazione con i poeti Antonella Anedda, Maurizio Cucchi, Vivian Lamarque, Alberto Pellegatta.
Inaugurazione: sabato 23 marzo ore 11.00 Luogo: cortile della biblioteca comunale “Bruno Ciari” di Certaldo (Firenze) Via Mameli 9, Certaldo Orari di visita: tutti i giorni, secondo gli orari di apertura della biblioteca comunale
Il Comune di Certaldo e Banca Cambiano 1884 spa sono lieti di annunciare l’inaugurazione ufficiale di Io le parole le mangerei di Lorenzo Cianchi, sabato 23 marzo 2019, alle ore 11.00 nel cortile della biblioteca comunale “Bruno Ciari” di Certaldo (Firenze). Il progetto, curato da Michela Lupieri, è un intervento scultoreo permanente e sitespecific, realizzato da Lorenzo Cianchi in collaborazione con i poeti Alberto Pellegatta, Antonella Anedda, Maurizio Cucchi e Vivian Lamarque.

In occasione della presentazione ufficiale si terrà un incontro aperto al pubblico che vedrà coinvolti Michela Lupieri, curatrice del progetto e moderatrice dell’incontro, Lorenzo Cianchi, artista visivo, Maurizo Cucchi, Vivian Lamarque, Alberto Pellegatta, poeti, Giulia Brivio e Federica Boragina, fondatrici della casa editrice Boîte Editions, Paolo Regini, presidente di Banca Cambiano 1884 spa, Francesca Pinochi, assessore alla cultura del Comune di Certaldo.

Io le parole le mangerei è un progetto concepito appositamente per la biblioteca che la trasforma in un inusuale spazio espositivo dal forte potere immaginifico, sottolineandone l’importanza come luogo di stimolo per la conoscenza in senso lato. L’intervento si sviluppa sulle cinque vetrate che, tra il primo e il secondo piano, si affacciano sul cortile interno del palazzo e, proprio per questo, può essere osservato da diversi punti dello spazio. Il risultato è un’opera ambientale leggera ma presente. Ogni vetro è un capitolo di una raccolta di racconti, una narrazione incisa pensata come un ciclo di affreschi medievali. Io le parole le mangerei fonde l’arte visiva con la letteratura, il disegno con la scrittura. L’artista, infatti, prima attraverso la tecnica del disegno automatico e poi attraverso l’incisione su vetro, ha tradotto in immagini i racconti dei poeti Anedda, Cucchi, Lamarque e Pellegatta, legati al tema della libertà. La narrazione si apre con la vetrata speciale: “In omaggio a Andrea Zanzotto”, poeta italiano tra i più importanti del secondo Novecento e citato da tutti gli autori coinvolti nel progetto. L’intervento è arricchito da una componente audio che raccoglie le interviste integrali ai poeti. In biblioteca sarà quindi possibile prendere in prestito un lettore mp3 per ascoltare le parole degli autori e fruire il lavoro con un “ascolto in movimento”, camminando tra i diversi punti dello spazio.

L’intervento è corredato dalla pubblicazione di Io le parole le mangerei un libro bilingue, italiano e inglese, realizzato nella doppia versione normale e speciale. Il libro, a cura di Michela Lupieri, è edito da Boîte Editions e contiene i testi di Lorenzo Cianchi, Michela Lupieri, Alberto Pellegatta, disegni di Lorenzo Cianchi, progetto grafico di Valentina Bigaran, progetto fotografico di Ilaria Di Biagio.

Io le parole le mangerei Curatrice del progetto e del catalogo: Michela Lupieri Curatore della sezione letteraria: Alberto Pellegatta

Registrazione audio interviste: Lorenzo Cianchi Mixaggio audio: Francesca Toselli

Libro: Io le parole le mangerei Testi: Lorenzo Cianchi, Michela Lupieri, Alberto Pellegatta Traduzioni: Bennet Bazalgette-Staples Disegni: Lorenzo Cianchi Progetto Grafico: Valentina Bigaran Progetto fotografico: Ilaria Di Biagio Editing disegni: Anna Montesi Casa Editrce: Boîte Editions, Lissone Edizione: 200 copie Edizione speciale: 20 copie

Main sponsor: Banca Cambiano 1884 spa In collaborazione con: Comune di Certaldo Partner: Caba, Associazione culturale

Lorenzo Cianchi durante la realizzazione dell’opera. Foto Ilaria Di Biagio, 2019

Lorenzo Cianchi durante la realizzazione dell’opera. Foto Ilaria Di Biagio, 2019


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