La notte, da sempre luogo di riposo e di silenzio, è la musa ispiratrice per l’opera di Luca Caccioni, in mostra presso Otto Gallery di Bologna, con il percorso espositivo dal titolo “Se è vero che la notte porta consiglio”, inaugurata lo scorso 3 febbraio, durante Art City Bologna 2023 e in corso fino al 15 aprile 2023. L’artista bolognese ritorna in galleria a otto anni dalla personale Dessins de chambre (et d’autres) (2015) e a tre dalla collettiva L’Ospite (2020), presentando una serie di nuovi lavori ad olio, su supporto di alluminio realizzati durante sessioni di lavoro che andavano dalla notte profonda alle prime luci dell’alba.
Essi sono caratterizzati da tenui campiture di colore, quasi a rappresentare i chiari barlumi di luce presenti nella mente e nello sguardo, da cui vibranti emergono segni e parole, stralci di poesie e immagini quasi visionarie di una realtà che si presenta continua e discontinua all’interno e nell’ambito del pensiero dell’uomo-artista, che si trova a riflettere durante la notte sull’essenza delle cose. La ricerca di Caccioni prosegue e si evolve rispetto ai linguaggi elaborati in passato, attraverso la realizzazione di queste opere, lontane da rimandi a noti stili pittorici, ma contraddistinguendosi per una novità espressiva, per un nuovo modo di comunicare emozioni, sensazioni vissute nell’intimo.
Il colore, steso su tutta la superficie senza discontinuità, crea un’atmosfera sospesa, in equilibrio: un ambiente apparentemente rarefatto, liquido, quasi a ricordare il flusso della memoria, il flusso dei pensieri, che di notte tornano a farsi sentire, tornano a bussare alla mente dell’artista, silenziosi, ma allo stesso tempo sonori e in divenire. Le immagini, sembrano essere scandite dai versi del poeta Giuseppe Rosato, nella poesia “Ancora il treno”:
…S’avverte il trapassare dei paesaggi / da un grigio, grigio nero, luce, buio, / e la notte più densa quando il mare / s’incurva e s’allontana…
Lo spazio pittorico viene suddiviso e scandito da elementi dalle brunastre campiture, che come note, compongono una melodia dai singoli suoni sul pentagramma composto dal continuo colore, o avvolgendosi su sé stesse o riemergendo dalle profondità del supporto di alluminio. Tale musica, poi, richiama le parole e i versi evocativi della notte e del sentire dell’artista.
…E già sono deserto. / Perso in questa curva malinconia. / Ma la notte sperde le lontananze. / Oceanici silenzi, / astrali nidi d’illusione, / o notte. (dalla poesia “O notte” di Giuseppe Ungaretti)
Il segno nell’opera di Caccioni riveste un ruolo centrale; è protagonista delle opere, sotto forma di immagini e parole. Sin dal Novecento esso è carico di significato intrinseco, portatore di realtà e di essenza, del concreto e dello spirituale. È proprio ciò che accade nei lavori dell’artista, che tendono verso una trascendenza del pensiero e dell’essere, sull’arte, sulla pittura, sulla natura, sulla vita. Percorrendo lo spazio espositivo si può ammirare il susseguirsi delle opere, nell’alternarsi dei formati, dai più piccoli ai più grandi, dai più grandi ai più piccoli, con un andamento discontinuo, ma allo stesso tempo omogeneo.
Osservando i lavori, si percepisce come l’artista operi secondo tecniche di addizione e sottrazione del colore, che consentono la creazione di composizioni dalle immagini sovrapposte, ma anche essenziali, quasi scarne, che tendono verso l’infinito. La lucentezza e il bagliore delle campiture di colore, deriva dal supporto di alluminio, che riflette la luce in modo morbido e soffuso all’interno della creazione artistica. Il lavoro dell’artista dimostra le forti potenzialità della notte nell’ambito del suo pensiero creativo. La notte, conciliando una riflessione profonda su tutte le problematiche esistenziali, si rivela, da sempre, fonte universale d’ispirazione per le svariate forme artistiche.
Info:
Luca Caccioni. Se è vero che la notte porta consiglio
03/02/2023 – 15/04/2023
OTTO Gallery
via d’Azeglio 55 Bologna
www.otto-gallery.it
Di formazione scientifica, ma con grande passione per l’arte, che ama raccontare, ammirandone tutte le sue espressioni.
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