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Mirco Marchelli. ‘’Voci in Capitolo’’: la nuova mo...

Mirco Marchelli. ‘’Voci in Capitolo’’: la nuova mostra della Fondazione Biscozzi|Rimbaud di Lecce

Lecce. Città del Barocco, della Cultura, dell’Arte e della Musica. Crocevia mediterraneo di popolazioni, teatro di trionfali sconfitte e miscellanea di epocali vittorie. Sangue infettato dai veleni della tarantola e custode dell’antidoto sacro di Santi e di Martiri. Cultura sedimentata tra innovazione e contemporaneità, tanto da diventare chiave di (s)volta artistica che non si limita all’antico, al Barocco o alla pizzica ma, piuttosto, si tratterebbe di un dialogo mai interrotto tra ciò che si è stati e ciò che si sta diventando. Un eterno divenire come la musica del grande tenore leccese Tito Schipa o come la poetica dell’artista e compositore novese Mirco Marchelli, ospite con la sua mostra “Voci in capitolo” presso gli spazi della Fondazione Biscozzi|Rimbaud di Lecce fino al 2 luglio 2023. Una salda stretta di mano tra due rappresentanti epocali apparentemente distanti ma che ci parlano, a loro modo, attraverso i propri mezzi espressivi. Una continuità artistica, storica, culturale musicale tra passato e futuro sintetizzata, a mio parere, nel connubio espositivo precedentemente citato di Mirco Marchelli, che abbiamo intervistato.

Mirco Marchelli, Baritoni, Voci in capitolo, 2022-2023, polimaterico, 42 x 42 cm, foto: Carlo Cichero, courtesy: Fondazione Biscozzi | Rimbaud

Antonella Buttazzo: Come nasce questo progetto di sinergia tra arte e musica?
Mirco Marchelli: Nasce naturalmente, considerandolo come pura necessità, originata dal desiderio di creare il giusto equilibrio fra le mie passioni principali, la musica e l’arte, e vari tentativi di trasversalità e collegamenti con le altre discipline, da cui attingo quotidianamente, ovvero cinema, poesia e letteratura. Ha giovato, per questo progetto specifico, la notevole disponibilità della Fondazione Biscozzi e Rimbaud, la quale, sostenendo da subito le mie intenzioni, mi ha permesso di sviluppare al meglio, l’esigenza di mettere in scena proprio quello che mi rappresenta, ossia l’unione di musica e pittura. Questa rappresentazione vocale raccoglie in sé la scelta del testo, indicativa per me, in quanto la più musicale, ovvero una selezione di frammenti di poesie di Edoardo Sanguineti.

Mirco Marchelli, Bassi, Voci in capitolo, 2022-2023, polimaterico, 42 x 42 cm, foto: Carlo Cichero, courtesy: Fondazione Biscozzi | Rimbaud

Secondo lei, ci sono dei messaggi che necessitano di essere veicolati unicamente con un determinato mezzo poiché impossibili da esprimere diversamente?
L’esperienza creativa permette a chi la pratica di affrontare contenuti anche senza la necessità di trasmettere pensieri, quindi, per il solo piacere di esprimere il gusto della forma del fare, che è l’obiettivo che cerco sempre di perseguire in quanto, appassionato di più cose e non vincolato a una specifica disciplina, l’evoluzione del discorso va spesso ad aggrovigliarsi laddove ce ne può essere un’altra. Anche per questo, nei miei lavori pittorici sono sempre alla ricerca di materiali nuovi, stimolanti e ai miei occhi innovativi: gesso, cemento bianco, malta bianca, terracotta, ceramica, legno, stoffa, carta, varie tipologie di colori naturali, tra cui il verderame e non ultima la cera d’api, elemento determinante per il risultato finale del lavoro.

Mirco Marchelli, Contralti, Voci in capitolo, 2022-2023, polimaterico, 42 x 42 cm, foto: Carlo Cichero, courtesy: Fondazione Biscozzi | Rimbaud

La musica, oltre a essere co-protagonista nelle sue opere, è anche compagna di vita in altra maniera? O meglio, qual è il suo rapporto con la musica e con l’arte al di là del suo lavoro?
Essendomi formato musicalmente, l’approfondimento di tale disciplina ha condizionato fortemente i luoghi da percorrere, indirizzando e favorendo la proiezione al di là della materia stessa. Le indicazioni maturate, raccordate tra loro, sono diventate il motivo stesso del tentato compimento di un percorso formativo, che va al di là della quotidiana applicazione lavorativa. L’ascolto mi appartiene da sempre, ma anche nell’accezione di una ricerca più analitica, vista l’inclinazione al comporre. La partecipazione a eventi musicali, sia teatrali e sia cameristici o sinfonici, rappresenta per me un momento di approfondimento, quale quello del confronto coi grandi capolavori del passato nei contesti museali, necessari agli stimoli di cui noi tutti ci nutriamo.

Mirco Marchelli, Mezzosoprani, Voci in capitolo, 2022-2023, polimaterico, 42 x 42 cm, foto: Carlo Cichero, courtesy: Fondazione Biscozzi | Rimbaud

Che dialogo c’è tra arte e musica nelle sue opere? Viene prima la musica o l’immagine? Come si inseriscono i lavori qui esposti nella Sua ricerca personale?
Diciotto opere polimateriche, di eguali dimensioni, inserite in tre stanze, direttamente connesse a tre madrigali a sei voci miste, rappresentano un unicum nella mia produzione, già ampiamente riconducente alla musica, sotto varie forme ma mai tra loro così marcatamente equiparate, tanto che non saprei identificare l’origine del mio pensiero, che è insieme un rimando alla tradizione e alla contemporaneità: una proiezione indietro per andare avanti. Il mio obiettivo è sempre quello dell’equilibrio, nulla deve prevalere nella ricerca di un dialogo univoco e tutti gli elementi devono avere una propria ” voce in capitolo”. Altrimenti poi alla fine il tutto, più che un dialogo parrebbe un soliloquio.

Mirco Marchelli, Soprani, Voci in capitolo, 2022-2023, polimaterico, 42 x 42 cm, foto: Carlo Cichero, courtesy: Fondazione Biscozzi | Rimbaud

Cosa significa per lei esporre alla Fondazione Biscozzi|Rimbaud?
Applicandomi ogni dì allo studio delle sonate per pianoforte di Domenico Scarlatti, la risposta che ritengo più pertinente è: raggiungere un obiettivo!

Mirco Marchelli, Tenori, Voci in capitolo, 2022-2023, polimaterico, 42 x 42 cm, foto: Carlo Cichero, courtesy: Fondazione Biscozzi | Rimbaud

Mirco Marchelli (classe 1963) espone per la prima volta, nelle sale della Fondazione Biscozzi|Rimbaud, dal 12 febbraio al 2 luglio 2023, una mostra unica nel suo genere, ‘’Voci in capitolo’’, curata da Paolo Bolpagni e Giovanni Battista Martini. Già dal titolo si evince il carattere ironicamente giocoso dell’artista di Novi Ligure, il quale attraverso una serie di richiami al madrigalista e compositore polifonico tardo cinquecentesco Gesualdo da Venosa (Venosa, 1566-Gesualdo, 1613) e al nostro tempo. L’artista, con stile eclettico e suggestivo, presenta un unicum dialogico fatto di note e figurazioni nostalgiche, suggerite dagli oggetti utilizzati nelle opere materiche (legno, tessuto, ceramica, fogli), che accompagna lo spettatore nella stimolante esposizione creata a partire da un passato spogliato da quella veste malinconica della rimembranza per dare adito al motore creativo del progetto dell’allestimento realizzato dai curatori.

Info:

Mirco Marchelli. Voci in capitolo
a cura di Paolo Bolpagni e Giovanni Battista Martini
12/02/2023 – 2/07/2023
Fondazione Biscozzi | Rimbaud
Piazzetta Giorgio Baglivi 4, Lecce
www.fondazionebiscozzirimbaud.it


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