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PORTA PORTESE: un crocevia di linguaggi a SPAZIOMENSA

Inaugurata a fine novembre, la collettiva Porta Portese conclude la stagione espositiva relativa all’anno in corso, programmata dall’artist-run space romano SPAZIOMENSA. L’evento, come implicito nella denominazione, si sviluppa a partire da una riflessione sull’entità della dimensione del mercato, istituita sulla base di un’indagine saldamente connessa alla città di Roma, centro di lavoro della maggioranza degli autori qui presenti. Il progetto, difatti, a cura di Gaia Bobò, ricorre alla categoria del mercato quale luogo di trasmissione e transito degli oggetti e delle immagini, crocevia di diverse coordinate geografiche e cronologiche; una sorta di spazio culturale evanescente, ricorsivamente performato dagli individui che lo percorrono, andando ad accentuare la dimensione rituale e irrazionale che ha determinato il magnetismo di questa prassi sociale attraverso il tempo.

Su questo fondamento, la mostra pone in essere una sorta di accelerazione della prassi dei processi di scambio fra un’estetica e l’altra, offrendo una suggestione sulle dinamiche culturali, sociali e antropologiche connesse al dispositivo rappresentato dal mercato in quanto luogo di condivisione e scoperta. In esposizione, questa prerogativa si rispecchia nella commistione di linguaggi e tecniche, rispettive di altrettanti artisti differenti per stilistica e percorso. Il tutto, fornendo uno spettro delle molte soluzioni appannaggio della pratica artistica contemporanea, è scandito in tre sezioni, ognuna riconducibile a una diversa fase della medesima mostra, dove convivono opere di artisti emergenti e affermati. La prima, denominata Group show, con i lavori allestiti su lunghi tavoli orizzontali speculari, quasi a ricalcare i modi di presentazione delle merci, vede la presenza delle opere di Tomaso Binga, Lucia Cristiani, Auriea Harvey, Jonas Lund, Giulia Mangoni, Meletios Meletiou, Diego Miguel Mirabella, Jacopo Rinaldi, Agnese Spolverini, The Cool Couple, Elo Vega, Alessandro Vizzini, Benyamin Zolfaghari.

In ordine di percorso, il secondo ambiente, Printed matter, si concentra sulle applicazioni della stampa in ambito artistico e sul libro d’artista, includendo pubblicazioni rare e oggetti editoriali unici, sempre secondo un approccio vocato a dare rilievo a una certa pluralità. A questo segmento della mostra corrispondono i lavori di Alessia Armeni, Georges De Canino, Quentin Lefranc, Lucia Marcucci, Lamberto Pignotti e Sergio Sarra (in collaborazione con Emilio Prini). Inoltre, questa stazione è completata da focus su materiali provenienti dagli archivi di veri e propri punti di riferimento della cultura editoriale e della grafica romana quali la Litografia Bulla, la Collezione Giuseppe Garrera e lo studio Bibliografico Marini.

Nella terza e ultima sezione ha luogo l’intervento del collettivo Gli impresari (Edoardo Aruta, Marco Di Giuseppe, Rosario Sorbello), conseguito con i contributi di quaranta artisti e artiste. In questa circostanza, la sala espositiva ospita un’unica installazione composta da lanterne magiche e diversi tipi di macchine per la proiezione dell’immagine risalenti a cronologie dissimili. Così delineata, l’operazione restituisce bene l’articolazione plurale con cui è stata coniugata la mostra, riuscendo nel tentativo di approfondire indirizzi di effettiva attualità e collaterali alla pratica artistica, quali la corruzione dei media, la circolazione delle immagini, la relazione fra queste e il pubblico.

La mostra, aperta ai visitatori fino a sabato diciotto dicembre, è accompagnata da una pubblicazione firmata DITO Publishing, che, con testo della curatrice e immagini, attraversa e argomenta la complessità del progetto.

Info:

Porta Portese
27/11/2021 – 18/12/2021
SPAZIOMENSA
Via Salaria 971, Roma

“Porta Portese”, a cura di Gaia Bobò. Installation view at SPAZIOMENSA. Crediti fotografici Giorgio Benni, courtesy SPAZIOMENSA

“Porta Portese”, a cura di Gaia Bobò. Installation view at SPAZIOMENSA. Crediti fotografici Giorgio Benni, courtesy SPAZIOMENSA

Auriea Harvey , Bazaar (Detail). “Porta Portese”, a cura di Gaia Bobò. Installation view at SPAZIOMENSA. Crediti fotografici Giorgio Benni, courtesy SPAZIOMENSA


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