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Risky Hardware. Hyun Cho e Nicolò Masiero Sgrinzatto alla Galleria Ramo

Sono fili invisibili quelli che uniscono il lavoro dei due artisti Hyun Cho e Nicolò Masiero Sgrinzatto, in mostra presso la Galleria Ramo con la doppia personale Risky Hardware, a cura di Riccardo Lisi. In comune hanno una residenza presso Viafarini a Milano e soprattutto un riutilizzo creativo di oggetti e materiali comuni che ci portano, forse inavvertitamente, in luoghi che fanno parte del nostro immaginario.

Da una parte il padovano Nicolò Masiero Sgrinzatto, con il suo lavoro “Altro giro, altra corsa” ci proietta immediatamente in una piazza italiana. L’atmosfera è letargica e le luci delle giostre sono spente. A prendere il sopravvento sono le riflessioni sulla transitorietà del gioco e dell’adolescenza. La prima opera che il visitatore incontra nasce infatti dal gioco dell’autoscontro. Si può andare liberamente sull’autoscontro solo con un’apposita chiave passe-partout in plastica, disponibile solo ai proprietari di luna park. L’opera si fa materia in 8 chiavi ingrandite di varie volte e realizzate in forme differenti, in ferro naturale e nichelato, posizionate su un tavolo dall’aspetto chirurgico. L’operazione di creazione è l’opera stessa. Un amico metalmeccanico dell’artista si offre di realizzare di nascosto i pezzi esposti. Li sottrae, livello per livello (alcune chiavi son composte fino a sette livelli) – nascondendo queste parti metalliche sotto al suo camice. Tale azione viene ricompensata dall’artista con litri di birra artigianale e il complice, in forma anonima, partecipa al vernissage dell’esposizione. A questo punto l’artista celebra quest’azione arrischiata esponendo, oltre alle otto grandi chiavi metalliche, anche il contratto di baratto ferro-birra e la dichiarazione d’intenti del furto, in formato A4, ma incise al laser su ferro usando il codice binario. Infine, Masiero Sgrinzatto espone a completamento dell’azione-performance, altri quattro A4 in ferro, contenenti i file pdf del biglietto delle tratte ferroviarie compiute dal suo complice per essere presente, come testimonianza complementare di un conflitto trasfigurato grazie a un’epica artistica attuale e molto pop.

Salendo le scale della galleria, in quella che una volta era una anonima lavanderia, spicca nella seconda sala una piccola opera al neon che introduce al lavoro dell’artista Hyun Cho. Si riaccendono le luci e qui l’immaginario diviene quello degli Stati Uniti. Central Park e il rumore delle ruote degli skate che battono a terra con un suono pulito, compatto, senza sbavature. Qui il divertimento assume la forma di rotelle di skateboard, vero e proprio feticcio del lavoro dell’artista coreana, che in tutte le opere esposte impiega sue parti, di solito ricreate in resina colorata e intonsa. Si tratta di assemblaggi precisi e radicali, dove ruote e altre componenti convivono con altri materiali tecnici: segmenti in alluminio affiancati o incrociati e appunto elementi luminosi. Come scrive il curatore Lisi: “Notevole è l’attenzione di Hyun Cho ai colori – nelle tinte e nelle luci led e neon – come anche alle superfici, spesso luccicanti, dei materiali impiegati. Hyun sceglie di rischiare, nel suo caso creando sculture frutto di unioni inusuali.” Queste opere sono una vera espressione dello shock culturale provocato nell’artista dall’aver vissuto per molti anni a New York, prima di stabilirsi in Europa. Là ha percepito grande energia e libertà e qui la riporta con un proprio codice visivo e progettuale.

Il fulcro della mostra diventa quindi l’appropriarsi di uno stimolo, quello del divertimento, e farlo proprio attraverso le sue componenti di rischio e transitorietà. Gli artisti ne diventano interpreti attraverso un loro proprio linguaggio, asettico e giocoso.

Info:

Hyun Cho e Nicola Masiero Sgrinzatto. Risky Hardware
a cura di Riccardo Lisi
15.05 – 25.07.21
Galleria Ramo
Via Borsieri 4/D, Como

Hyun Cho e Nicola Masiero Sgrinzatto. Risky HardwareOverview prima sala con lavoro di Nicolò Masiero Sgrinzatto. Photo courtesy dell’artista e Galleria Ramo

Overview seconda sala con lavoro di Hyun Cho. Photo courtesy artista e Galleria Ramo


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