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Studio Visit #10: Nicolò Masiero Sgrinzatto

Studio Visit #10: Nicolò Masiero Sgrinzatto

Nicolò Masiero Sgrinzatto si presenta come artefice di “macchine e oggetti indisciplinati” sospesi in una condizione di precarietà. Nella sua pratica emergono lo spirito goliardico, la fascinazione per i caroselli e cura per la forma.

Eleonora Reffo: Nella tua pratica attingi molto all’immaginario provinciale, cosa ti affascina maggiormente di questo?
Nicolò Masiero Sgrinzatto: Nella provincia noto una forte attitudine all’auto-progettazione e all’autoproduzione. Nel talento grezzo di una bravata risiedono saperi tecnico-artigiani, l’idea anarchica di creazione che convive con disciplina e pragmatismo progettuale. Personalmente sono attratto dalla giostra – che intendo come possibile allegoria della prestazione – e dalle sagre di paese, ovvero i luoghi che sono soliti ad ospitarla.

Davanti alla possibilità concreta di portare l’arte contemporanea fuori dai grandi centri, qual è la tua visione?
Questa possibilità può generare un punto nevralgico di scambio e ha quindi un forte ruolo sociale. Comporta lavorare per e con le comunità con un atteggiamento di reciproca disponibilità. Senza intenderlo in ottica e retorica buonista, ma di incontro, scontro e dibattito. Significa dare e darsi dignità e benessere – tanto individuale quanto collettivo – con generosa umiltà. È un bell’esercizio lasciare da parte i voli pindarici che ammorbano l’arte oltre ad avere un atteggiamento di apertura verso i linguaggi che riportano il presente o, ancor meglio, che si affacciano verso visioni del possibile.

Che ruolo ha la dimensione manuale nella tua produzione?
Cercare di conoscere, trattare e trasformare la materia attraverso strumenti analogici o digitali mi affascina molto. Faccio in modo che questa dimensione rientri sempre nella mia pratica.
Tentare di capire un materiale, una tecnica legata a questo o una sua caratteristica richiede pazienza, tempo e, a sua volta, è uno stimolo diretto ad aperture e ragionamenti puramente concettuali. Inoltre, essere legati alla manualità, dal mio punto di vista, è un possibile antidoto alla produzione bulimica e alle velleità strettamente manageriali.

Secondo te, quanto oggi è importante per un artista avere uno studio?
E nel tuo caso specifico?

Credo sia essenziale e giusto, ognuno con la propria dimensione – fisica ed emotiva – in cui si sente più a proprio agio. Nel mio caso specifico ho la fortuna di averne uno e lo ritengo fondamentale: riesco ad avere più controllo sul progetto in corso.

Per la mostra Risky Hardware” presso la Galleria Ramo di Como hai presentato il primo capitolo del progetto “Altro giro, altra corsa”, dunque ne seguiranno altri? Puoi anticiparci qualcosa?
Come stilato nel contratto tra me e N.V. (operaio che ha sottratto il ferro direttamente all’azienda in cui lavora e adoperato per le sculture) sto estinguendo il mio debito nei suoi confronti offrendogli litri di birra artigianale. Quindi, ad oggi, si beve! Seguiranno altri capitoli, altri giri e altre corse. Il processo è lento e ha bisogno di continue sedimentazioni, ripensamenti e occasioni. Il progetto è in fermento, esattamente come una birra!

Eleonora Reffo

 

Nicolò Masiero Sgrinzatto (Arre, 1992) vive e lavora a Padova ed è diplomato in Nuove Tecnologie dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Costruisce macchine o oggetti indisciplinati. è rappresentato da Galleria Ramo (Como, IT) ed ha esposto a In Fieri (Centro Culturale Altinate – San Gaetano, Padova, 2018), Contemporaneamenti (Fondazione L’Arsenale, Iseo, 2018), Oikos (Casa Bossi, Novara 2019), Art Stays Festival (Ptuj, 2019), Soundscapes of Work and Play (Distilleria De Giorgi, San Cesario di Lecce, 2019), Ambiente primo: la misura (Nowhere Gallery, Milano 2019), Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee (Villa Brandolin, Pieve di Soligo, 2019), Torbio (Galleria Ramo, Como, 2020), Art Stays Festival (Ptuj, 2020), Risky Hardware (Galleria Ramo, Como, 2021), Helicotrema Festival (Teatrino Palazzo Grassi, Venezia, 2021). Ha lavorato a Nuovostudio Factory e Officine Panottiche presso VEGA – Parco Scientifico Tecnologico di Venezia, ha collaborato con Skintxt, laboratorio di effetti speciali e design prostetico per il cinema e ora lavora presso Officina Salvan

Nicolò Masiero Sgrinzatto, Tilt, acciaio, ferro, legno, ceramica, motore elettrico, elica, girofaro, led, alimentatore, cablaggi vari, 131 x 182 x 182 cm, 2020, photo credit: Chiara Destito, courtesy l’artista

Nicolò Masiero Sgrinzatto, Veglia, travi IPE, lampadine led, portalampade, ghiere, cavi, cablaggi, 200 x 200 x 12,5 cm, 2020, photo credit: Nicolò Masiero Sgrinzatto, courtesy l’artista

Nicolò Masiero Sgrinzatto, studio, courtesy l’artista


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