Studio Visit #7: vedovamazzei

Erika Lacava: Il format Studio Visit ideato per Juliet nel periodo del lockdown vuole indagare l’aspetto metodologico del lavoro dell’artista, in particolar modo il suo rapporto con lo studio. Durante quel periodo, com’è cambiato il vostro modo di progettare e lavorare insieme? Siete riusciti a riprodurre con mezzi tecnologici la vicinanza lavorativa o c’è qualcosa di irriducibilmente materiale nel vostro processo creativo che è andato irrimediabilmente perduto?
vedovamazzei: Il lockdown è una costante per un artista: è sempre irrimediabilmente chiuso nello studio. Io e Stella viviamo nello stesso palazzo e la vita e le abitudini sono rimaste abbastanza simili ai tempi pre-Covid. Abbiamo sistemato lo studio e avevamo sufficiente materiale per fare qualsiasi cosa desiderassimo.

E.L. Come si articola il vostro processo lavorativo in termini di ideazione e realizzazione dell’opera?
VM: Lavoriamo a casa oppure sul territorio. Lo studio è solo un luogo del piacere, una casa di riposo. Vai lì, accendi le luci, il computer, fai il caffè, lo bevi. Ti guardi intorno. Vai in bagno. Sposti qualcosa, il tempo passa. Fai finta di fare qualcosa, fai finta di imparare qualcosa. Assapori il piacere che sai sempre di meno. Poi ti accorgi che tra una cosa e l’altra hai fatto tre lavori.

E.L. Siete una coppia artistica dal 1991: che tipo di affinità vi ha spinto a lavorare insieme e come è cambiato il vostro rapporto in quasi trent’anni di carriera?
VM: Da studenti avevamo uno studio in comune. Da fidanzati avevamo uno studio in comune e da separati continuiamo ad avere uno studio in comune. Direi che l’affitto e le bollette sono affini a noi.

E.L. La grande difformità di tipologia che caratterizza le vostre opere fa pensare a una molteplicità di stimoli a cui siete sottoposti. Se lo studio ha una qualche influenza sulla creazione, sembra che le vostre opere siano nate in luoghi differenti. Potete confermare questa ipotesi?
VM: Come dicevamo poco sopra lo studio rimane un momento di grande rilassatezza che a volte però diventa faticosissimo. Rilassarsi è durissimo. E quindi spesso lo ignoriamo per ragioni pratiche. Potremmo farne a meno ma poi pensi che da qualche parte devi fare qualcosa di rilassante.

E.L. Che rapporto avete con lo spazio dello studio? Lo vivete individualmente o sempre insieme?
VM: Siamo quasi sempre insieme. È il nostro bar preferito.

E.L. Infine…. cosa si trova nello studio dei vedovamazzei?
VM: Caffè, acqua, olio di lino e qualche tavola… scarti.

Gli artisti milanesi Stella Scala e Simeone Crispino lavorano insieme dal 1991 con il nome di vedovamazzei. Attraverso un’ampia gamma di media tra cui scultura, pittura, installazione e fotografia, le opere umoristiche e toccanti di vedovamazzei esplorano i modi in cui desiderio e affetto possono unire e scomporre immagini, oggetti e testi. Le loro opere spesso danno forma a interpretazioni non letterali, come la traduzione di un film in una scultura, la creazione di una narrazione attorno a un oggetto difettoso o la rappresentazione di un capriccio romantico impossibile. I vedovamazzei hanno recentemente esposto nelle mostre personali a “Public Work. vedovamazzei present After Love”, Maxxi, Roma (2020), “Visto da qui-vedovamazzei. Icone rotte “, Umberto Di Marino Contemporary Art, Napoli (2019), “Unexpected Landscapes”, Galleria de Foscherari, Bologna (2018), “Public Work. La città che sale. vedovamazzei presenta Boccioni”, Cittadella degli Archivi di Milano, Milano, Italia, (2018). Vedovamazzei è presente nelle collezioni museali del FRAC Fond Régional d’Art Contemporaine, Montpellier, Francia, MAXXI Roma, GAMEC Bergamo, GAM, Torino, MADRE Napoli, Public Art Projects. Art 38 Basilea, MAMBO Bologna, ALT Bergamo, MAGA Gallarate.

Info:

www.vedovamazzei.com

For all the images: courtesy vedovamazzei


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