READING

Suspended State. La mostra (che non c’è) per parla...

Suspended State. La mostra (che non c’è) per parlare della violenza sulle donne durante il lockdown

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si può categorizzare come violenza domestica ogni forma di abuso psicologico, fisico, sessuale e le varie forme di comportamenti coercitivi esercitati per controllare emotivamente una persona che fa parte del nucleo familiare. La percentuale di violenze perpetrate sulle donne tra le mura di casa, già tristemente elevata, ha registrato (secondo le statistiche di uno studio della UNFPA, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione) un incremento di aggressioni e femminicidi del 20% in tutti gli Stati membri durante i primi tre mesi di confinamento causati dall’emergenza globale da Covid-19.

Si intitola Suspended State, in riferimento proprio a questo stato sospeso di reclusione domestica, la mostra che tramite i linguaggi dell’arte contemporanea – e in particolare quelli delle artiste Valentina Rosa (Italia) e Nikita Sacha (Filippine) – vuole puntare i riflettori su questa tematica, ora più che mai attuale. L’idea arriva dal collettivo curatoriale al femminile di a.topos, basato a Venezia, composto da Hesperia Iliadou de Subplajo-Suppiej (Cipro), Fernanda Andrade (Brasile), e Lucia Trevisan (Venezia). Per poter realizzare la mostra, il team ha lanciato una campagna di raccolta dei fondi necessari sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter.

Abbiamo incontrato le tre curatrici per farci raccontare il progetto (ma anche per parlare di altre iniziative che vedranno coinvolte importanti artiste e attiviste per i diritti delle donne).

Laura Guarnier: Il periodo del lockdown è stato duro per tutti, e anche il settore dell’arte e della cultura di certo sottovalutato nella sua importanza ne ha risentito parecchio. Come siete giunte, post lockdown, alla decisione di ricominciare con “Suspended State”, una mostra che tratta proprio del delicato tema della violenza di genere, lanciando una campagna di crowdfunding su Kickstarter? Quando e dove vorreste poter realizzare la mostra?
Atopos: Nonostante tutte le sfide che abbiamo affrontato come comunità mondiale quest’anno, a.topos Venice ha fatto del suo meglio per continuare a dare visibilità ad artisti emergenti e promuovere l’arte socialmente impegnata. Seguendo questa dinamica, uno dei più sconcertanti problemi dovuti al lockdown generale Covid-19 è stato l’allarmante incremento della violenza domestica. Pensiamo quindi che il problema della violenza di genere debba essere affrontato oggi più che mai! Suspended State mira ad aprire una consapevolezza maggiore riguardo la violenza di genere ed esporre le complessità del corpo femminile e le storie che lo raccontano. Considerando l’arte come una pratica fondamentale per l’attivismo, abbiamo deciso di pubblicare la nostra proposta espositiva sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter, non solo per raccogliere i fondi necessari alla sua realizzazione nel nostro spazio espositivo a Venezia ma anche per sensibilizzare il pubblico alla tematica e renderlo inoltre partecipe alla mostra. I sostenitori supporteranno il progetto perché credono nella causa. Kickstarter è pieno di progetti ambiziosi, innovativi e fantasiosi che prendono vita attraverso il sostegno diretto degli altri. Il finanziamento su Kickstarter è del tipo tutto o niente. Se il progetto non raggiunge l’obiettivo del finanziamento, non viene addebitato nulla a nessuno.

LG: Nel lavoro di Nikita Sacha e Valentina Rosa, molto evocativo e poetico, vediamo spesso protagonista il corpo femminile. Che genere di mostra sarebbe “Suspended State”?
A: Entrambe le artiste focalizzano la loro ricerca sulla figura della donna, esplorando il tema da un punto di vista emotivo, relazionale e fisico. La ricerca artistica di Nikita Sacha è principalmente focalizzata sulle relazioni umane e sulle loro dinamiche emotive, sul modo in cui ci sottoponiamo a una sorta di distruzione, nonché sul peso delle aspettative della società sulla donna. Valentina Rosa focalizza la sua ricerca sulla figura femminile la quale esplora le identità individuali e collettive e i possibili dialoghi tra quelle di identità/alterità o quelle tra identità/ corpo. Pertanto, le opere delle due artiste sono fortemente legate non solo al concetto della mostra ma anche tra di loro.

LG: Nelle serie di opere delle artiste sembrano esserci due tensioni contrapposte: da un lato una zona d’ombra, la testimonianza di un grave danno subito, e dall’altro uno spiraglio di luce, la capacità di guarire e di ritrovare la propria integrità psicofisica. Dopotutto, l’alter ego di Rosa nella serie “Ri-costruirsi” pare ricomporre i suoi cocci dopo una rottura, e le corde che hanno lasciato i segni sulle carni fotografate dalle opere di Nikita Sacha in “Phantom Limbs” si sono sciolte. Come dialogheranno tra loro le opere?
A: La narrativa che emerge è proprio il contrasto tra le impronte di una natura distruttiva legata alla dipendenza e la difficoltà della lotta per l’emancipazione femminile che lega i lavori artistici di Nikita Sacha e Valentina Rosa in un dialogo sensibile e forte. Mentre con il lavoro “Phantom Limbs” di Nikita Sacha si pone in evidenza una certa melanconia e, come afferma l’artista, “la quieta essenza dell’essere”, l’opera “Sentire” di Valentina Rosa si presenta allo spettatore come una consapevolezza di una mancata comunicazione aprendo una strada di speranza con l’opera “Ri-costruirsi”. La mostra raccoglie storie di diversi percorsi di vita affrontati da molte vittime di abusi e le opere ne disegnano alcuni passaggi difficili e coraggiosi.

LG: Nel vostro progetto è menzionata un’iniziativa parallela, “Twice as Good, Half as Well”, che si svolgerà online sui vostri canali social, dove vi abbiamo visto molto attive nei mesi della quarantena. Ci date qualche anticipazione?
A: “Twice as good, half as well” è un’altra iniziativa che riprende la forte tematica della violenza di genere in differenti forme, molestie o abusi. Non vediamo l’ora di lanciare il progetto a cui abbiamo lavorato il 31 luglio sui nostri canali mediatici! In questo caso specifico abbiamo invitato esclusivamente artiste donne le cui opere si avvicinano al femminismo e/o al tema della discriminazione e violenza di genere, contribuendo così a rafforzare la causa. Siamo molto soddisfatte dalle collaborazioni nate con tutte le partecipanti, possiamo inoltre dire che siamo onorate di aver lavorato con artiste così talentuose! La chiusura di questo progetto ospiterà una conversazione sulla piattaforma Zoom mediata dal Collettivo tra l’artista visiva e attivista brasiliana per i diritti umani Panmela Castro e Sophie Sandberg, fondatrice di Catcalls di New York (un’iniziativa brillante e innovativa per combattere le molestie di strada attraverso l’arte del gessetto pubblico). Il dibattito sarà legato ai metodi di resistenza contro la violenza di genere e il ruolo dell’Arte nella promozione del cambiamento politico, sociale e culturale. Si svolgerà domenica 9 agosto 2020.

LG: Fino a quando sarà possibile andare su Kickstarter e sostenere la vostra iniziativa curatoriale?
A: La campagna è stata lanciata sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter mercoledì 8 luglio e sarà possibile sostenere l’iniziativa fino a domenica 6 settembre 2020. Ogni contributo è il benvenuto! I sostenitori che avranno la possibilità di contribuire con almeno 25 euro o più potranno scegliere l’opzione Tote Bag – appositamente realizzata per la mostra con stampate diverse citazioni di straordinarie donne. Per qualsiasi finanziamento pubblico o privato verso il progetto, l’Ente o l’Istituzione potrà contattare personalmente il Collettivo Curatoriale alla seguente mail info@atoposvenice.com per avere maggiori informazioni.

Info:

www.atoposvenice.com

Suspended State: Nikita Sacha, Phantom LimbsNikita Sacha, Phantom Limbs, 2012

Nikita Sacha, Phantom Limbs, 2012

Nikita Sacha, Phantom Limbs, 2012

Valentina Rosa, Ri-costruirsi, 2017

Valentina Rosa, Ri-costruirsi, 2017


RELATED POST

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.