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Exit Photography Group. Survival Programmes

Exit Photography Group. Survival Programmes

La mostra Survival Programs: In Britain’s Inner Cities presso La Virreina Center de la Imatge di Barcellona presenta il progetto omonimo di Exit Photography Group, un collettivo composto da Nicholas Battye, Chris Steele-Perkins e Paul Trevor. Questo lavoro, che può essere considerato un esempio paradigmatico della cultura della fotografia documentaria in Gran Bretagna negli anni settanta, è stato fatto tra il 1974 e il 1979, e fu pubblicato sotto forma di libro nel 1982, lo stesso anno in cui fu esposto alla Side Gallery in Newcastle.

Lo scopo di Survival Programs era di documentare l’impoverimento delle classi lavoratrici nei quartieri interni di sette città della Gran Bretagna – Londra, Birmingham, Liverpool, Newcastle, Middlesbrough, Glasgow e Belfast – durante i governi laburisti di Harold Wilson e James Callaghan, che precedono la nomina di Margaret Thatcher a primo ministro a capo del partito conservatore Survival Programmes mostra che le classi politiche britanniche avevano perso il controllo non solo dell’economia, ma anche dei luoghi di lavoro e persino delle strade. Questa ingovernabilità del Regno Unito, accentuata dalla disoccupazione, dalla precarietà, dal conflitto dell’Irlanda del Nord e dalla tensione radicale, raggiunse il suo apice nel cosiddetto “Inverno del malcontento” nel 1978-79.

Il thatcherismo, con la sua liberalizzazione degli affari e del commercio, la sua privatizzazione dell’industria e dei servizi, i suoi valori vittoriani e la sua difesa del patriottismo e dell’individualismo, iniziò allora un inarrestabile processo di smantellamento del Contratto sociale costruito nel dopoguerra, approfittando del fatto che la borghesia e il proletariato non si erano mai sentiti a proprio agio con l’intellettualismo progressista che precedette la Iron Lady.

Il lavoro di Exit Photography Group fa anche parte di una rete di iniziative auto-organizzate che hanno guidato lo sviluppo di una cultura fotografica documentaria politicizzata in Gran Bretagna nel corso degli anni settanta. Dalla pioneristica Photographer’s Gallery, inaugurata nel 1971, alla Half Moon Gallery, dalla rivista Camerawork alla Side Gallery, che ha iniziato le sue attività nel 1977, il panorama in Gran Bretagna è stato molto vivace grazie ai finanziamenti pubblici del Photography Council Photography Subcommitee che dal 1972 favoriva l’istituzionalizzazione e la democratizzazione di una certa cultura fotografica di cui Survival Programs: In Britain’s Inner Cities è uno dei suoi progetti più emblematici.

Il libro sulla vita nelle aree urbane interne della Gran Bretagna era tanto interessato a indicare i processi quanto le loro cause: le fotografie erano presentate come una storia illustrata che poteva essere letta indipendentemente dal testo, cioè da trascrizioni di registrazioni su nastro di persone che parlavano delle proprie esperienze. Il libro fungeva da luogo di incontro per le storie personali registrate verbalmente e la storia sociale registrata nelle fotografie.

E davvero le immagini compongono un potente affresco sociale in cui le storie individuali delle persone ritratte – pensionati, famiglie, lavoratori sottopagati, operai in sciopero, bambini – si fondono per raccontare una grande epopea degli strati più deboli della popolazione che denuncia come la povertà sia l’inevitabile risultato dell’ineguale distribuzione della ricchezza e delle risorse della società. Lo sguardo attento ma esteticamente impeccabile dei fotografi riesce a documentare senza omissioni le condizioni di vita delle dei bassifondi evitando di cadere in facili clichè. Le immagini in bianco e nero utilizzano tutta l’eloquenza della luce naturale per monumentalizzare i soggetti ritratti in modo che le loro altrimenti anonime vicende di svago, lavoro, disoccupazione e alcolismo si ergano come monito a non dimenticare che la povertà endemica è intollerabile in una società evoluta.

Survival Programs continuano anche oggi a sfidare la politica contemporanea sui temi dell’esclusione e della giustizia sociale. Ampiamente acclamato alla sua prima apparizione, il lavoro ha acquisito lo status di cult della fotografia britannica. Nell’intento di creare una testimonianza duratura che avrebbe risuonato oltre le circostanze politiche immediate, i fotografi di Exit hanno sviluppato una risposta complessa e multi-livello alla situazione che risulta quanto mai attuale anche ai nostri giorni.

Info:

Exit Photography Group. Survival Programmes
Curatore: Valentín Roma
7 novembre 2018 – 17 febbraio 2019
La Virreina Centre de la Imatge
Palau de la Virreina
La Rambla, 99 Barcellona

Parked car, London, 1977 © Nicholas Battye

Lunch, Glasgow, Scotland, 1975 © Chris Steele-Perkins

Home-bound pensioner, Maryhill, Glasgow, Scotland, 1975 © Nicholas Battye

Sunday afternoon, Mozart Street, Granby, Liverpool, 1975 © Paul Trevor


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