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Giovanni Kronenberg. Terzo appuntamento da Renata ...

Giovanni Kronenberg. Terzo appuntamento da Renata Fabbri

Da Renata Fabbri torna con una terza personale l’artista milanese Giovanni Kronenberg: dieci opere, una selezione di sculture e disegni da osservare da diverse angolazioni. Giovanni Kronenberg con i suoi interventi spaziali regala allo spettatore la possibilità di esplorare unioni inusuali fra materiali e manufatti. Reperti naturali e testimonianze di cultura materiale si uniscono nelle opere scultoree e prive di titolo; oggetti sospesi in una nuova dimensione spazio-temporale, che dal passato approdano al contemporaneo: marmo di Aurisina, pietra d’Istria, ferro e acciaio. Elementi che l’artista colleziona nel tempo prima di intervenire con una lieve modifica o l’aggiunta di un dettaglio discordante.

Giovanni Kronenberg. Veduta della mostra presso Renata Fabbri, Milano 2024. Foto: Mattia Mognetti, courtesy Renata Fabbri

Con la sua arte, Kronenberg trasporta lo spettatore nella complessità dei significati intrinseci che gli oggetti possono portare con sé. Con la ricca polisemia linguistica degli oggetti, esplora la capacità di questi di affiancarsi a molteplici significati, interpretazioni e associazioni che possono essere scomposti e ricomposti, frammentati e poi riuniti in modi diversi a seconda del contesto culturale, storico, personale e sociale in cui sono inseriti. In questo processo, l’artista pone costantemente in discussione la forma stessa degli oggetti, creando un’ambiguità che diventa il cuore pulsante della sua poetica. Ciò che distingue l’artista è la sua rinuncia a un approccio lineare o univoco di comunicare con le sue opere respingendo qualsiasi intento di narrativa o di insegnamento esplicito. Le sue creazioni si definiscono quasi come dei prototipi: idee che l’artista elabora nel suo studio, un laboratorio dalle possibilità infinite, un luogo di esplorazione e sperimentazione, in cui ogni opera è una porta aperta verso nuove interpretazioni e scoperte. Esplorando la capacità degli oggetti di trasmettere molteplici strati di significato attraverso la loro manipolazione, combinazione e presentazione, Kronenberg crea opere d’arte che sfidano le aspettative e invitano alla riflessione, amplia l’ambiguità dell’oggetto stesso utilizzato e offre agli osservatori la possibilità di esplorare e interpretarne liberamente il significato.

Giovanni Kronenberg “Senza titolo” 2023, marmo di Aurisina, acciaio, dimensioni ambientali. Foto: Mattia Mognetti, courtesy l’artista e Renata Fabbri, Milano

Lo spazio espositivo si apre con un’installazione scultorea e priva di piedistallo, adagiata sul pavimento della galleria. Lastre di marmo d’Aurisina, utilizzate per la costruzione di un ufficio postale di Rialto, ai primi del Novecento, sono accatastate le une sulle altre e tenute insieme da uno snello cavo d’acciaio, sinonimo di un tempo più recente e capitalista, che collega la parte più voluminosa da un lato a quella più leggera dall’altro. Pubblico, classico e industriale si legano insieme in un originale intreccio.

Giovanni Kronenberg “Senza titolo” 2023, matite colorate, foglia di metallo ossidata su carta, 31,7 x 24 cm (a sx); “Senza titolo” 2023, matite colorate, foglia di metallo ossidata su carta, 31,7 x 24 cm (a dx). Foto: Mattia Mognetti, courtesy l’artista e Renata Fabbri, Milano

Così l’artista sfida le aspettative tradizionali legate all’arte, invitando gli spettatori a esplorare e a scoprire significati personali nelle sue opere, invece che imporre loro una visione specifica o una narrazione predefinita. Un’opera dalle dimensioni inedite che invade lo spazio nel suo dispiegarsi. Allo stesso modo le altre installazioni presenti combinano fra loro oggetti e materiali: entrambi carichi di passato senza generare narrazioni, molteplici dimensioni del tempo che non raccontano storie definite. Corpi nuovi e poetici nati dall’associazione di due elementi distanti e dissonanti. Nella seconda sala, un contenitore cilindrico in pietra accoglie al suo interno una crepa arcaica – in parte riparata dall’artista – con una vecchia mannaia in ferro: una freccia che continua a trafiggere il tempo stesso, rivelando le cicatrici del passato e suggerendo la persistenza di ricordi dolorosi della storia.

Giovanni Kronenberg “Senza titolo” 2023, pietra d’Istria, ferro, 56 x 46 x 56 cm. Foto: Mattia Mognetti, courtesy l’artista e Renata Fabbri, Milano

Disegni a matite colorate dai toni vibranti si alternano su foglia di metallo, oro o rame ossidata su carta, e si affiancano alle pareti: disegni astratti e di piccolo formato, dalle figure fluide e indecifrabili, entità enigmatiche, organismi dalle forme inafferrabili che sembrano accumularsi su sé stessi lasciando allo spettatore estrema libertà di interpretazione. Corpi ambigui e instabili, in costante trasformazione fra concreto e astratto, finito e infinito: anch’essi privi di un titolo che li definisca mentre attraversano il limite da una forma all’altra. In un atipico rapporto figura/sfondo, l’artista fa emergere il suo compatto e liquido disegno dallo scenario retrostante in una nuova dimensione atemporale. Trappole visive per destabilizzare l’osservatore e poi traghettarlo in una logica di sensazioni e immaginazione.

Giovanni Kronenberg. Veduta della mostra presso Renata Fabbri, Milano 2024. Foto: Mattia Mognetti, courtesy Renata Fabbri

Ciò che sembra maggiormente interessare Kronenberg è, dunque, la creazione di strutture che permettano di articolare la sensazione in una continua fuga dalle categorizzazioni identitarie dell’immagine.  Sovrapposizioni di colori e sfoglie metalliche per richiamare forse la granulosa cromaticità minerale, una natura fatta di eccezioni e meraviglia mentre le opere dell’artista si ergono come testimonianza del suo incessante processo di ricerca ed esplorazione, che sfida convenzioni e aspettative per raccontare un’espressione artistica libera e senza confini. Un’opera d’arte non è mai statica anche se ciò che rappresenta potrebbe sembrare tale; un’opera d’arte interagisce in modo diverso con il suo interlocutore e spettatore: è una metafora sempre in movimento nella sua mente.

Francesca Liantonio

Info
Giovanni Kronenberg, solo show, 2024
18.01.2024 – 9.03.2024
Galleria RENATA FABBRI
via A. Stoppani 15/c, Milano
www.renatafabbri.it


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