Houda Bakkali. Life is beautiful

Con la nuova serie grafica Life is beautiful l’artista visiva internazionale Houda Bakkali lancia un messaggio universale di ottimismo e speranza, più che mai necessario in questi strani tempi bui che il genere umano sta sperimentando a causa della pandemia globale e dell’imprevedibilità della sua evoluzione. Mentre il mondo intero è ammalato, disorientato e spaventato dal futuro, l’artista spagnola concentra sulla tela (digitale) tutti i colori più vivaci e incredibili che la natura e i pixel sono in grado di offrire per creare una vera e propria esplosione di gioia di fronte alla quale è impossibile restare neutrali. L’esortazione implicita in queste immagini è ad assaporare ogni attimo che la vita ci offre, a saturare la mente e il cuore di pensieri positivi, a essere grati alla vita nonostante tutte le difficoltà che ci mette di fronte. La protagonista di Life is beautiful è una figura femminile ispirata alla madre scomparsa, attivista per i diritti femminili a cui l’artista nel 2018 ha dedicato la serie Beautiful African Woman, alla sua infanzia e ai suoi ricordi di Monaco. Anche qui la donna diventa icona di una femminilità libera e forte e, mimetizzata tra i fiori, assume quasi l’aspetto di una antica divinità naturale riletta in chiave contemporanea. Ancora una volta Houda Bakkali incanta per la naturalezza con cui riesce a sintetizzare concetti e stati d’animo complessi in immagini potenti e immediate senza banalizzare il messaggio che vuole trasmettere. La tecnica mista utilizzata dall’artista, che combina fotografia, illustrazione, realtà aumentata e collage digitale, si dimostra estremamente versatile nel materializzare sotto forma di pura luce visioni poetiche senza tempo che fanno dimenticare la freddezza del medium tecnologico. Recentemente l’artista, sempre attenta a cogliere i cambiamenti della nostra contemporaneità, è stata insignita a Parigi e New York di importanti premi per la serie Freedom (2020) emblema di un’indipendenza femminile coraggiosa e trasgressiva, ed è stata tra i protagonisti della campagna delle Nazioni Unite #UNCOVIDBRIEF19 con la serie Creativity against COVID-19, dove il grigio che simbolizza la pandemia lascia trapelare la speranza che il colore e la bellezza torneranno ad accendere le nostre esistenze.

Uno degli insegnamenti più importanti (e più difficili da accettare) che abbiamo tratto dalla pandemia globale è che la nostra cosiddetta “normalità” è in realtà una delicata condizione di equilibrio sopra a un filo sottilissimo, che potrebbe spezzarsi da un momento all’altro. Come ha influenzato la tua arte questa nuova consapevolezza?
In effetti, il mondo di oggi è molto diverso da come lo abbiamo conosciuto fino all’arrivo della pandemia. Credo che oggi più che mai l’arte nelle sue più svariate manifestazioni sia importante, come lo è proiettare una visione che riempia le nostre vite di speranza e ci dia l’energia per andare avanti. La mia concezione dell’arte non è cambiata. Continuo a creare i mondi che mi motivano, presentando al pubblico le mie storie reali e inventate in cui la felicità trionfa. Gli esseri umani devono essere in grado di trasformare la felicità in una moda che non passa di moda. Durante il periodo di reclusione ho creato la serie “Creativity against Covid” per la campagna delle Nazioni Unite # UNCOVIDBRIEF19 e ​​anche la serie “Life is beautiful”. La verità è che l’arte è stata il mio miglior rifugio durante i lunghi giorni di reclusione.

Le immagini della serie Life is beautiful mostrano una natura lussureggiante e variopinta che satura lo spazio pittorico circostante e sembra prendere il sopravvento sulla figura umana, non più unica protagonista. Rispetto alla tua produzione artistica precedente, questa nuova simbiosi tra la figura e uno sfondo a sua volta popolato di visioni mi sembra una novità. Ci vorresti raccontare qualcosa in proposito?
L’opera Life is beautiful nasce durante la pandemia. Quando è iniziata la crisi del Covid-19, avevo già preparato l’evento a Monaco e avevo selezionato l’opera da presentare. Ma durante la quarantena, ho capito che una realtà oscura ed estrema come quella che stavamo vivendo, e che ancora oggi ci minaccia, necessita di una risposta entusiasta ed energica. Un lavoro estremo per condizioni ambientali estreme. Ho cercato un mix che avesse un impatto, ma senza perdere l’essenza del mondo che mi piace. Questo ciclo di opere è un omaggio alla figura femminile e alla natura, ed è anche un omaggio ai colori della Riviera, a un carnevale immaginario, ricco di suoni e profumi, in cui la luce e l’esplosione di colori del Mediterraneo ricorda che non c’è forza più grande della felicità. Le immagini si nutrono dei miei ricordi di Monaco e delle visioni che qui mi ispirano oggi a ogni passo. È vero che questa serie si distingue dai lavori precedenti, ho cercato un maggiore impatto del colore, senza paura dell’eccesso e dell’ibridazione tra varie tecniche artistiche. Questo lavoro nasce dalla fusione di fotografia, illustrazione e collage digitale a cui si aggiunge la pittura ad acrilico su tela. Inoltre, l’opera è accompagnata da una performance in cui prende vita, un modo per far interagire il pubblico con l’opera e portare il suo messaggio oltre la tela.

Quale valore simbolico hanno per te i fiori e i loro colori? In questa serie di lavori sembrano essere per te la materia costitutiva primaria del mondo e non un semplice dettaglio di bellezza come siamo superficialmente abituati a considerarli ….
Nel 2008 ho creato la mia prima opera. È nata in modo del tutto spontaneo, ispirandomi alle mie origini. Uno dopo l’altro, ho messo insieme un collage di fiori con diverse combinazioni di colori che hanno creato un’opera che ancora oggi, a dodici anni di distanza, continua a suscitare l’interesse del pubblico. Quando l’ho vista finita ho deciso di intitolarla “Africa, i fiori della felicità”. Da quel momento i fiori sono diventati i miei migliori alleati per portare una componente di felicità ai miei lavori. Sono un elemento immensamente potente, sottile e fragile allo stesso tempo. In questa occasione, ho voluto che fossero protagonisti perché rappresentano la caducità della vita, l’esplosione di effimera bellezza che voglio immortalare nelle mie creazioni. Una chiamata al “carpe diem” più necessaria che mai. Tutti i fiori nel mio lavoro sono reali. Li cerco per le strade, negli spazi più anonimi e li fotografo. Poi li modifico digitalmente e li reinvento in diverse forme, dimensioni e colori, cercando di dare a ciascuno un’anima. È un processo complesso e magico. In “Life is beautiful” ho anche voluto cercare toni che ricordino il Mediterraneo, Monaco, per creare fiori che evocano un viaggio attraverso sensazioni gioiose, piene di freschezza ed energia. I fiori rappresentano una natura vibrante capace di mettere in risalto la figura femminile, suggestiva, misteriosa e anche divertente.

Le tue opere sono sempre un omaggio alla vita, alla bellezza, all’ottimismo e alla speranza, valori non comuni nell’immaginario artistico contemporaneo, che cerchi di trasmettere al tuo pubblico. È stato difficile affermarsi portando avanti queste suggestioni un po’ controcorrente?
A livello globale, non solo in campo artistico, siamo in un contesto in cui il dramma sembra trionfare sulla felicità. La tragedia è una notizia, le storie felici non contano. Secondo me c’è un eccesso di artificialità nel dramma e nella protesta distruttiva, morbosa e irrilevante. Il dolore contribuisce poco alla vita se non viene incanalato in azioni e atteggiamenti positivi. Credo che gli artisti abbiano un dovere morale nei confronti della società e che dovremmo pensare a rendere felice il pubblico. Che le opere servano a riflettere sulle vicissitudini del mondo e denunciare le sue ingiustizie è perfettamente compatibile con un approccio che porta colore e speranza. E supporta anche la creazione di scenari comprensibili e riconoscibili dal pubblico. Credo sinceramente che la felicità abbia molto più potere del dolore e del dramma. La felicità porta al successo, alla realizzazione dei sogni. Ecco perché non è stato difficile per me affermarmi in campo artistico seguendo queste intuizioni che accomunano i miei lavori. Al contrario, il pubblico apprezza il mio approccio.

Dove debutterà dal punto di vista espositivo la serie Life is beautiful?
A Monaco, prima in una presentazione privata al mitico ristorante Le Pinocchio e poi al Primo salone d’arte contemporanea. Quest’opera è nata per Monaco, si ispira a questo luogo nei suoi colori e nell’amore per la vita, la bellezza e la felicità. È un omaggio a ricordi felici e un’esortazione a guardare con speranza al futuro.

Info:

https://houdabakkali.com/dossier-de-press

Portrait of Houda Bakkali

Houda Bakkali Life is beautifulHouda Bakkali, Life is beautiful, mixed media, 2020

Houda Bakkali, Life is beautiful, mixed media, 2020

Houda Bakkali, Life is beautiful, mixed media, 2020

Houda Bakkali at art3f, 1st International Exhibition of Contemporary Art in Monaco

Houda Bakkali, Life is beautiful, augmented reality, 2020


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