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How About Now di Hannes Langolf: quando lo small t...

How About Now di Hannes Langolf: quando lo small talk diventa danza esistenzialista

Dopo la prima assoluta al Teatro Bonci di Cesena, è andato in scena la scorsa domenica al Teatro Arena del Sole di Bologna, nell’ambito della rassegna “Carne” a cura di Michela Lucenti, “How About Now”, il nuovo spettacolo del coreografo e danzatore tedesco con base a Londra, Hannes Langolf, tra le figure più interessanti della scena performativa internazionale.

“How About Now” di Hannes Langolf, ph © Hugo Glendinnig, courtesy Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Sul palcoscenico due soli interpreti, Langolf e il giovane Ed Mitchell, che interagiscono sulla base della colonna sonora elettroacustica composta dal sound designer Jethro Cooke e della drammaturgia originale dello scrittore Andrew Muir, liberamente ispirata a “Omobono e gli incendiari”, dramma fra i classici del teatro contemporaneo svizzero, scritto dal drammaturgo Max Frisch nel 1953. La storia di partenza, ambientata durante colpo di stato di Praga che nel ‘48 mise fine alla Terza Repubblica Cecoslovacca instaurando un regime comunista, è una riflessione sullo sviluppo del nazismo in Germania in cui il protagonista, un pacifico borghese, accoglie involontariamente in casa propria gli autori di alcuni incendi dolosi che imperversano nella città in cui abita. Gli incendiari, ottenuta ospitalità con l’inganno, introducono apertamente nella sua soffitta delle botti di benzina, spiegandogli le loro intenzioni, ma egli pensa che stiano scherzando e finisce per fornire loro i fiammiferi per appiccare il fuoco che distruggerà il suo mondo. Il gioco di verità e inganno che anima il dialogo tra questi personaggi innerva anche il testo di Muir, che riscrive la pièce senza recepirne i riferimenti politici, ambientandola nella nostra contemporaneità. Il riferimento all’attualità più cogente è quello alla comunicazione a distanza veicolata dai social network, materiale verbale altamente infiammabile per il suo potere di azzerare in pochi secondi la reputazione di un individuo.

“How About Now” di Hannes Langolf, ph © Hugo Glendinnig, courtesy Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

All’interno di una teca di vetro si incontrano due personaggi di età diverse, che immaginiamo come animali notturni solitari di una grande città, evocata al di là del diaframma trasparente da un pullulare di luci artificiali in lontananza. I due si imbattono l’uno nell’altro quasi per caso, con il più giovane che interpella l’altro mentre sta pisciando di spalle contro un muro con un sottofondo di sonorità musicali industrial. Tra provocazioni reciproche, confidenze e frasi argute i performer sperimentano una fragile ipotesi di relazione, uno scambio che potrebbe arricchire entrambi, ma che appare costantemente minato da una serpeggiante sfiducia reciproca. La scenografia progettata da Loren Elstein, lungamente studiata con sopralluoghi in spazi pubblici e privati, appare come un non luogo in cui la vita è sospesa, simile a un acquario o alle pensiline di attesa delle linee metropolitane sopraelevate. Contrariamente ai luoghi reali che richiama alla mente, il set è uno spazio aperto tutt’altro che asettico, la cui ampiezza è definita dalle tensioni che collegano i personaggi e che, attraverso gli effetti luminosi (progettati da Joe Hornsby) da cui è movimentato, accompagna lo sviluppo della storia senza trama che avviene in scena. Se da un un lato il suggerimento più immediato è quello di un ambiente virtuale assimilabile al corrispettivo tridimensionale dello schermo di uno smartphone, nel corso dell’azione appare sempre più come uno spazio vivo in cui albe, tramonti e luci da clubbing assecondano il discorso dei danzatori con la creazione di atmosfere pulsanti che ne amplificano le istanze.

“How About Now” di Hannes Langolf, ph © Hugo Glendinnig, courtesy Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

E, sorprendentemente in uno spettacolo di danza, proprio il fraseggio degli interpreti è il fulcro della rappresentazione, che si configura come un tentativo di mettere in scena la vita facendo emergere dai suoi risvolti apparentemente più incidentali una ricerca di senso in cui la verità coincide non con una rivelazione, ma con una relazione. I movimenti dei performer, impeccabili nel tempismo dei reciproci incastri corporei come negli a solo che ciascuno di loro esegue quando la conversazione sfocia nel distacco e nell’incomprensione, sono infatti simultaneamente determinati sia dalla colonna sonora ambientale fuori campo e sia dall’altalenante andamento dei loro scambi verbali, che assumono quindi una funzione generativa rispetto al movimento. A proposito della centralità del ruolo del linguaggio in quest’opera, e più in generale nel suo più recente lavoro, Langolf, in conversazione con il pubblico a fine spettacolo, spiega: «Quando danzo senza parlare sento che non sto portando tutto me stesso sul palco perché nella realtà noi parliamo e ci muoviamo allo stesso tempo. A me interessa esplorare l’influenza che il linguaggio ha sul corpo, l’interazione tra parola e danza, come si può creare una coreografia a partire dal testo e, viceversa, come possiamo estrapolare del testo da una coreografia. Mi interessa anche sperimentare il ritmo del movimento parallelamente a quello del linguaggio: queste interazioni sono il mio focus principale».

“How About Now” di Hannes Langolf, ph © Hugo Glendinnig, courtesy Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Al di là dell’ispirazione iniziale e della riflessione sulle modalità aggressive della comunicazione tecnologica con cui essa viene attualizzata, entrambe riprese nel finale da una cortina di fumo che avvolge i danzatori facendo per un attimo immaginare che il giovane abbia dato fuoco all’altro (fisicamente, con l’accendino con cui di tanto in tanto nervosamente si trastulla o metaforicamente quando minaccia di postare sui social i video da lui girati con lo smartphone nel corso del loro strambo incontro), ciò che emerge prepotentemente è l’urgenza esistenziale di vedersi e di riconoscersi in una relazione prossima per trovare uno spazio comune in cui ragionare sul mondo. Se i teatri, come sottolineato da Stefano Tomassini, docente di studi di danza e coreografici all’Università Iuav di Venezia, devono tornare a essere luoghi di agitazione e ripensamento in cui si discutono le crisi del presente, in “How About Now” Langolf manifesta la sua piena adesione proprio agli aspetti più fragili della nostra contemporaneità. La sua è un’ode alla vulnerabilità e all’insicurezza che, pur lasciando aperto il finale su un disastro sempre sul punto di accadere, individua nel coraggio di esperire nell’intimità il disagio e di dichiararlo all’esterno la fonte dell’energia che incessantemente sostiene i movimenti degli interpreti e la spinta propulsiva di un cambiamento che, come insegna la danza, è possibile solo nella relazione.

Info:

https://www.hanneslangolf.com/copy-of-dear-england


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