READING

Liberarsi dalle restrizioni nel regno fluttuante d...

Liberarsi dalle restrizioni nel regno fluttuante di Satoshi Itasaka

Architetto, designer, artista: il giapponese Satoshi Itasaka è il creatore del mondo fluttuante allestito nella mostra in corso fino al 20 agosto presso la Galleria IN’EI di Venezia. In occasione della Biennale Architettura, la galleria veneziana, che mette in risalto l’arte e il design orientali, dedica una serie di appuntamenti ai protagonisti della manifestazione. Per il secondo appuntamento, la Galleria IN’EI ha lasciato che i suoi spazi, a due passi da Rialto, fossero invasi dalla leggerezza dei palloncini di Satoshi Itasaka.

Installation view, Satoshi Itasaka, IN’EI Gallery ©gerdastudio

Con The Floating Realm, il fondatore dello studio “the design labo Inc.” e della design label “h220430”, ha voluto intavolare un dialogo tra il visitatore, che potrebbe entrare con uno spirito quasi divertito dalla vista dei numerosi palloncini colorati che popolano gli spazi della galleria, e le opere che si interrogano in maniera impercettibile sulla differenza tra design e arte vera e propria. Recuperando quell’idea idilliaca che vede il periodo dell’infanzia come uno stato di ingenuità, spensieratezza e libertà, Satoshi Itasaka ha voluto creare un regno fluttuante, nel vero senso della parola, con l’intento di ispirare le persone, liberarle dalle costrizioni obbligatorie create dall’età adulta e “sollevarle” dalle responsabilità che le tengono a terra.

Installation view, Satoshi Itasaka, IN’EI Gallery ©gerdastudio

La vista dei palloncini in FRP, siano essi colti nell’atto di emergere dai muri – come Balloon Wall Sculpture (2022) – o di far levitare una panchina – come Balloon Bench (2011) –, rimanda alla gioia e alla felicità di un mondo fatto di giochi e fantasia. Quel regno fluttuante che, si augura Itasaka nell’introduzione al catalogo, ognuno di noi ha vissuto da bambino e che, in occasione della mostra, vuole riportare in vita. In definitiva l’autore si sofferma su un sentimento ancestrale di giocosità e sogni che sia in grado di combattere i traumi e le oppressioni della vita adulta. Con la consapevolezza del presente, il designer spinge i visitatori a guardare oltre: il primo impatto – di divertimento e ilarità scatenati dall’oggetto del palloncino sospeso – diventa gradualmente un quesito, scatenato dalle questioni offerte opere esposte.

Installation view, Satoshi Itasaka, IN’EI Gallery ©gerdastudio

Traendo ispirazione dal cortometraggio francese del 1956 Le ballon rouge, diretto da Albert Lamorisse, in cui un bambino viene seguito da un palloncino rosso dotato di intelligenza e volontà, Satoshi Isataka presenta, con Ballon Chair (2014), una soluzione di design dal carattere curioso e gioioso. Una poltrona rossa imbottita, dalle fattezze comode e avvolgenti, appare fluttuare nel vuoto grazie al sostegno di una decina di palloncini rossi, ancorati al soffitto. Accompagnato da una panchina dall’aspetto simile e da uno specchio – Ballon Mirror (2022) – appesi allo stesso modo, il designer esplora il mondo dei materiali rinforzati con fibre a matrice polimerica (FRP), di cui sono costituiti i palloncini che, pur all’apparenza fragili, sono invece dotati di elevate proprietà meccaniche. Grazie al sostegno del materiale, l’elemento di arredo assume un significato e una valenza completamente nuovi e, come afferma il loro creatore, “Sedendosi sulla sedia, si percepirà tutto positivamente, anche se ci si sente giù”.

Installation view, Satoshi Itasaka, IN’EI Gallery ©gerdastudio

Una saletta della mostra è dedicata a piccoli oggetti di design che, sebbene a prima vista potrebbero sembrare semplici lampade dalle forme insolite, sono in realtà custodi di grandi temi di riflessione. The Birth Stand e The Birth Hanging (entrambe del 2015) propongono una visione particolarmente interessante riguardo al fenomeno chimico della fecondazione dell’ovulo. Definito dal designer come “il prezioso attimo della vita”, l’opera riproduce il momento in cui la cellula uovo, osservata al microscopio, viene fecondata e, pare, emetta un lampo di luce improvviso causato da una reazione chimica. Ispirato da questo avvenimento, Satoshi Itasaka crea un elemento trigger in grado di riprodurre, attraverso la luce irradiata dalla lampada, uno dei momenti più importanti per la creazione della vita, per farci riscoprire il mistero e la preziosità di essa.

Installation view, Satoshi Itasaka, IN’EI Gallery ©gerdastudio

Il secondo esempio di design volto alla sensibilizzazione è dato dalla Mushroom Lamp (2011) – parte della collezione del San Francisco Museum of Modern Art – esposta accanto. La forma dell’oggetto, la quale potrebbe far pensare a un albero o una nube densa, rimanda invece alla minaccia nucleare che, dagli anni della Guerra Fredda in poi, continua a far tanto preoccupare e discutere. L’oggetto ci fa ricordare che la “crisi” causata dall’armamento nucleare, iniziata con le stragi di Hiroshima e Nagasaki a cui la lampada rimanda direttamente, non è affatto finita, ed è necessaria, invece, una comprensione più profonda dei rischi che lo sviluppo delle armi nucleari comporta.

Installation view, Satoshi Itasaka, IN’EI Gallery ©gerdastudio

Una visita che, oltre all’intento spensierato e divertente, rivela anche una volontà di lasciar trasparire messaggi profondi e ispirati, per non far uscire il visitatore nello stesso modo in cui è entrato, ma facendolo partire arricchito da nuove riflessioni e da temi su cui interrogarsi.

Marina Zorz

Info:
Satoshi Itasaka, The Floating Realm
1/07 – 20/08/2023
Galleria IN’EI
San Polo, Riva del Vin, 1100
Venezia


RELATED POST

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.