Impronte di epoche ormai lontane incantano lo sguardo, mentre i segni si definiscono in forme che incrociano trame che tra passato e presente ridisegnano strutture, simboli di spazi che, incerti nella loro capacità di esistenza, possono reinventarsi, comunicando così un senso nuovo. Resti presenti, Rovine future, personale di Nicolò Andreatta (in arte Link Hg) visitabile fino al 30 novembre presso la Galleria Visioni Altre a Venezia e curata da Adolfina de Stefani, incarna la volontà di tracciare una linea di unione tra ciò che è stato e che ormai permane negli archivi della memoria, e un presente che cerca una collocazione in questi spazi trascorsi, attraverso una combinazione armonica, che si confonda e che non crei disturbo. L’artista ha pensato e realizzato questo progetto durante il lockdown: la fonte d’ispirazione è la grande mostra dedicata a Giambattista Piranesi organizzata quest’anno dalla Galleria di Palazzo Cini, che lo ha portato a riflettere sulla valenza che possono avere oggi le rovine architettoniche, e sul riuso che ne possiamo fare, senza però scordare ciò che sono state, il prestigio che hanno avuto e le storie che in esse si sono espresse.
In merito va ricordato che Link Hg rivolge la sua ricerca artistica soprattutto verso la creazione di interventi site-specific non invasivi in cui i suoi graffiti compaiono in aree urbane dismesse con l’intento di riqualificarle, resuscitandole da un abbandono che le aveva portate alla dimenticanza, e al venir talvolta disprezzate. Nel giovane artista si deduce la chiara volontà di trasformare, proprio come in un incantesimo alchemico, i resti delle rovine in qualcosa di inedito, in modo che passato, presente e futuro si fondano assieme mantenendo ognuno la propria identità e riconoscibilità, e questo desiderio è anche riscontrabile in Resti presenti, Rovine future, come appare chiaro già nel titolo della mostra.
All’inizio ciò che emerge da questi lavori sembra quasi un cambio di direzione da parte dell’artista: nonostante Link Hg imprima i suoi graffiti su carta e su dimensioni nettamente inferiori rispetto alla superficie di un muro di un edificio abbandonato o di un’ampia tela, rimane estremamente coerente la logica intrinseca che caratterizza il suo percorso. Perché non solo l’autore disegna figure che si confermano in schemi astratti e versi visivi rigorosi, ma anche il supporto che fa da formato a questi segni, trattandosi di vecchie stampe raffiguranti delle rovine, fanno da ritornello a un uso delle superfici ricollocabili in qualcosa di preesistente. Le stampe del Piranesi che Link Hg utilizza come base per tracciare a rapido le proprie geometrie, risultano essere componente ideale per le sue costruzioni monocromatiche e lineari: se nelle vedute dell’incisore settecentesco i colossi romani risaltano tra contrasti di chiaroscuro, tratti incisivi e ben marcati, oltre che in volumi giocati su forme in cui immaginazione e realtà si confondono dando vita ad architetture e prospettive maestose e imprevedibili, ciò che Link Hg cerca di fare è inserire un altro mondo astratto in questo “stampato” già magico di per sé.
Se solitamente le rovine vengono considerate come realtà scomode, o come luoghi da abbattere, in queste opere – esattamente come in quelle del Piranesi – ciò che rischia di essere perduto deve essere riconsiderato in merito a possibilità estetiche e di esistenza non ancora esplorate, ossia come ambienti che possono riemergere attraverso codifiche di senso diverse e innovative.
La galleria Visioni Altre, già nota per ospitare artisti e interventi che pongono il loro focus nei fenomeni contemporanei, appare come la sede perfetta per accogliere queste creazioni di Link Hg, che in questa cornice vivono risaltando la loro intenzione e significato sostanziale. La direttrice, nonché curatrice dell’evento, Adolfina de Stefani non a caso è, fin dall’esordio della sua carriera, attenta alle intersezioni disciplinari e materiche che possono avvenire nell’arte, qualsiasi esplorazione per lei merita di essere indagata. Per questo la galleria Visioni Altre accoglie in modo armonioso le creazioni di Link Hg, attraverso una passeggiata ideale che ci proietta in templi antichi contaminati da un oggi misterioso e in corso di definizione.
Silvia Cegalin
Info:
Link Hg. Resti presenti, Rovine future
14 – 30 novembre 2020
a cura di Adolfina de Stefani
Galleria Visioni Altre
Campo del Ghetto Novo, 2918, Venezia
Link Hg, work in progress
Link Hg, Tomo II-XXXVII, 2020
Link Hg, Tomo II-XXXVIII, 2020
Link Hg, Resti presenti, Rovine future, installation view at Galleria Visioni Altre, Venezia
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