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Michelangelo Consani | Emanuele Becheri in “A due #2: Opere / Costellazioni” alla Galleria ME Vannucci

Scultura come spostamento del punto di vista. Scultura come approccio allo spazio e al tempo. Scultura come spirito comune. Affiliazione e tensione, creazione e trasformazione: questo è il dualismo elettivo che porta Michelangelo Consani ed Emanuele Becheri – scultori toscani sull’asse Livorno-Prato, classe ‘71 e ‘73 – a far colloquiare con la materia l’interno e l’esterno dell’esistenza.

Michelangelo Consani | Emanuele Becheri, “A due #2: Opere / Costellazioni”, exhibition view, 2024, Galleria ME Vannucci, foto Ernesto Mangone, courtesy d’artista e galleria

I due artisti non rappresentano una coppia nel panorama artistico contemporaneo, bensì due nuclei differenti dallo sguardo comune. Nella mostra A due #2: Opere / Costellazioni nella Galleria ME Vannucci a Pistoia, Michelangelo ed Emanuele scelgono di guardarsi reciprocamente per vedere le cose della vita in modo diverso. Soggettività e oggettività, elementi vitali ed elementi eterni, staticità e dinamismo. Un dialogo fuso come la materia che le appartiene. Le sculture di Consani sono un susseguirsi di autoritratti dall’aspetto metaforico più che letterale: sono opere che raccontano del sé attraverso l’altro, fermano il tempo come filtro riflettente e trasparente di passaggi dal passato al presente. D’altro canto, le sculture di Becheri vorticano il corpo in un equilibro precario: sono opere plastiche senza tagli e senza aggiunte, vive e unicamente sospinte in evoluzione, di cui il gesto è matrice prima.

Michelangelo Consani, “Il Malatiello”, marmo nero del Belgio, legno, 34 x 32 x 133 cm, 2023, Galleria ME Vannucci, foto Ernesto Mangone, courtesy d’artista e di galleria

Nella galleria pistoiese i due artisti collocano le opere in modo che ognuna racconti qualcosa dell’altra, in distanze stabilite come metro di conoscenza mutevole e scoperta irremovibile. Come corpi minori di un sistema più ampio, come il titolo suggerisce per scelta, “costellazioni” è l’unione filologica intima di Michelangelo Consani che nello spazio traccia un nuovo insieme, mentre “opere” è il riferimento alle tre tematiche classiche della scultura che guidano Emanuele Becheri. Entrambi gli scultori guardano ai maestri del passato come promotori non solo di tecniche o materiali, quali bronzo, marmo, argilla, terracotta, ma riscrittori di verità. L’intento è quello di lasciare una traccia come araldo della materia plastica, per esplorare e riflettere la contemporaneità.

Emanuele Becheri, “Testa”, terracotta, ossidi, h 27 cm, dimensioni variabili, 2018, Galleria ME Vannucci, foto Ernesto Mangone, courtesy d’artista e galleria

L’esempio cardine che sottolinea la congiunzione affine dei due artisti è nell’esposizione di due opere intente a guardarsi vicendevolmente dentro e fuori. Il Malatiello di Consani e Testa di Becheri, rispettivamente in marmo nero del Belgio e terracotta, sono disposti uno al centro della stanza e l’altro sulla parete difronte. Solo lavori di differente fattura, una richiama Gemito, l’altro Rossi, non tanto nell’esecuzione, quanto nell’idea emozionale che ne suscita. Il nero che offusca la drammaticità della vita, la terra che rivivifica la corporalità. Uno dinanzi all’altro, occhio per occhio, l’Io e l’Es, tutto e niente. Da più punti d’osservazione, le due opere rivelano dettagli e ne nascondo altri, un “non finito” che trascende la materia e si insita nello sguardo. Scultura come naturans: forma alternativa della vita.

Michelangelo Consani | Emanuele Becheri, “A due #2: Opere / Costellazioni”, exhibition view, 2024, Galleria ME Vannucci, foto Ernesto Mangone, courtesy d’artista e galleria

La duplice mostra è impreziosita dal testo di Francesco Carone, amico scultore dei due protagonisti, che suggella il difforme di Michelangelo ed Emanuele come plasticismo sincrono di esistenze e materie, di filosofie e ricerche, di ri-conoscenze e confidenze.

Massimiliano Bastardo

Info:

Michelangelo Consani | Emanuele Becheri. A due #2: Opere / Costellazioni
Testo di Francesco Carone
28/01 – 21/04 2024
Galleria ME Vannucci
Via Gorizia 122, Pistoia
www.vannucciartecontemporanea.com


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