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Oltre il vetro e oltre il vuoto: l’Intramondo di Sabrina Muzi al Museo Temporaneo Navile

Il 5 giugno il Museo Temporaneo Navile ha “riaperto le porte” ai visitatori, inaugurando un nuovo format espositivo: le mostre avranno come sede le vetrate del museo e saranno dunque fruibili dall’esterno. Pensato per proporre visite in sicurezza e autonomia, questo sistema espositivo porta con sé una serie di interessanti novità. Le sale interne che ospitavano le opere sono vuote.

Una nuova frontiera della fruizione che lancia uno sguardo nel passato e nelle esperienze d’avanguardia di Yves Klein a Parigi (Le Vide, 1958) o l’avveniristica visione del Museum of the void di Robert Smithson. In entrambi i casi, il vuoto era protagonista e diventava opera libera di essere qualunque cosa.

Il nuovo format del MTN coinvolge il vuoto, ma non solo. L’interno è praticabile e il vuoto potenzia l’arte che si riversa sulle vetrate e si avvicina al visitatore.

A inaugurare la riapertura è stata Sabrina Muzi con il progetto Intramondo. L’artista ha scelto di non usare le vetrate come limite tra l’osservatore e l’opera, ma di trasformarle nell’installazione stessa, dipingendo figure ibride e colorate direttamente sul vetro. L’uso della tempera crea una texture che lascia vedere attraverso. Così i vetri, come membrane, permettono scambi continui tra esterno ed interno.

Le forme sintetiche, antiche e contemporanee al tempo stesso «fanno riferimento agli archetipi, ai miti, a figure ibride che vengono dal passato e che possono avere — dice l’artista — anche valenza apotropaica»; sono anche icone del presente, silhouette essenziali e colorate che si inseriscono come segnaletiche rivisitate nell’ambiente urbano.

A completare l’installazione, acquerelli su carta di riso raffiguranti elementi vegetali che fluttuano leggeri dietro alle vetrate. «Due tecniche diverse – afferma Sabrina Muzi – ma che hanno in comune l’uso del segno e del colore».

Vetrate e fogli condividono anche il dinamismo, che vivifica le figure: le piante sempre verdi sembrano accompagnare la danza del pesce alato o della donna-serpente.

La natura è sul vetro e sulla carta, ma anche tutto attorno: i visitatori, così come gli alberi del parco e in generale il paesaggio circostante, entrano a far parte dell’opera grazie a un gioco di riflessi mutevoli.

Già in passato l’artista aveva indagato la natura attraverso i riflessi, come nella serie fotografica Bestiarum realizzata nelle sale del Museo di Zoologia di Bologna. In questo caso il focus era sul regno animale; nel MTN invece al centro c’è la natura onnicomprensiva, nelle sue forme più varie.

Alla base del progetto c’è la necessità di ricollocare l’uomo in una posizione di assoluta orizzontalità rispetto a quello che lo circonda. Sulle pareti trasparenti del museo emerge la visione olistica dell’artista: mondo vegetale, animale ed umano si fondono per esprimere la spiritualità insita in tutte le cose. Il concetto di Intramondo è legato alla comprensione di questa visione. L’artista, a proposito del titolo della mostra, spiega «l’Intramondo non si vede immediatamente, occorre superare un primo livello di osservazione, per giungere a qualcosa di più profondo. L’Intramondo è un’intuizione».

La personale, visitabile fino al 29 agosto, si inserisce in questo delicato momento storico ponendo letteralmente sotto gli occhi di tutti una natura viva, nonostante tutto. Il messaggio è dunque positivo e invita ad andare avanti e oltre. Oltre quello che si vede, più in profondità, verso l’intuizione.

Ornella D’Agnano

Info:

Sabrina Muzi. Intramondo
05.06. 20 – 29.08.20
mtn | Museo Temporaneo Navile
via John Cage 11/A-13/A, Bologna

Sabrina Muzi Intramondo

For all the images: Sabrina Muzi, Intramondo, 2020, exhibition view, mtn | museo temporaneo navile. Photo credit: Aurore Audiovisivi


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