Francesca Banchelli. Afternoon

In Afternoon non c’è nulla, salvo le tracce che perimetrano la voragine vertiginosa di un propriamente impercettibile, quanto ovunque aleggiante vuoto abissale. È accaduto qualcosa di irrimediabile, una catastrofe, un disastro o questo è già stato assorbito e metabolizzato lasciando una dispersione senza senso né speranza? Certo è che il tutto lo si percepisce come proteso ad accogliere un incontro con l’incognito, l’inaudito, l’impensato. L’esperienza di una completa sospensione rispetto al tempo e allo spazio, provenendo da e andando verso un “dove” e un “quando” radicalmente indeterminabili: questo offre Afternoon.

Francesca Banchelli, Afternoon, 2023, photo Leonardo Morfini, courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio

Il contesto reale non potrebbe essere più adatto: la Tenuta Dello Scompiglio (nei pressi di Vorno), vasta distesa di ettari minuziosamente coltivati, adagiata sulle verdeggianti colline lucchesi marcate da vigne, cipressi, ulivi, ville e caseggiati, di straordinario fascino, sempre più meta di frequentazioni cosmopolite. La location, anch’essa sorprendente è un ampio salone dello Spazio espositivo e performatico dell’omonima Associazione culturale gerente di questa tenuta, la cui programmazione espositiva è co-curata da Angel Moya Garcia e Cecilia Bertoni. È qui che Francesca Banchelli ha disposto il suo progetto, l’ultimo dei tanti rivolti ora alla pittura e alla scultura, ora al disegno alla performance, al video, che hanno portato la sua ricerca artistica, intellettualmente quanto mai elaborata, ad esposizioni nel Museo Pecci a Prato, nella Villa Romana di Firenze, al MACBA di Barcellona, alla Tate Modern di Londra, al Museo Novecento di Firenze, qui in dialogo con un’opera di Scipione.

Francesca Banchelli, Afternoon, 2023, photo Leonardo Morfini, courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio

Nel salone che ospita Afternoon il pavimento cosparso di cenere grigia e nera scricchiolante sotto le suole crea un’atmosfera quasi vulcanica, ma dormiente, mentre la musica continua e monotematica evoca altrove onirici. Dall’alto soffitto dal quale è profusa una luce a neon, senza ambiguità, scendono drappi e lenzuoli dove primeggiano gli abbozzi di figure umane imprecisate, schizzate in tinte e segni tenui. Fa eccezione una potente macchiona nera slargata abitata da un gruppo quasi informe e vagamente infernale di immagini antropomorfe tra il patetico e il tragico.

Francesca Banchelli, Afternoon, 2023, photo Leonardo Morfini, courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio

Ma c’è dell’altro. Tutto questo viene infatti reso vivo da un insieme di performer (Sara Capanna, Barbara Carulli, Chiara Casiraghi, Giulia Gilera, Ana Luisa Novais, Emanuel Santos, Michele Scappa, Luca Zanni) che quasi ignudi e ognuno coperto di una propria tinta sabbiosa e contaminante, si aggirano tra i drappi scendenti e sopra la cenere del pavimento. Le loro movenze sono lente, contorte, dinoccolate, quasi incerte, come alla ricerca di un senso più che una direzione, ma di tanto in tanto producono incontri casuali nei quali i performer a volte indugiano creando dei grumi fisici imprevisti con gli abbracci, i gesti corrisposti e le sovrapposizioni dei loro corpi. Questi accadimenti comunque rari e di durata contenuta interagiscono inevitabilmente con lo spettatore che si aggira in questi spazi al pari dei performer.

Francesca Banchelli, Afternoon, 2023, photo Leonardo Morfini, courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio

Le domande che allora, più o meno consciamente, possono baluginare richiamano in causa un tema quanto mai caro a Francesca Banchelli. Si tratta del tema dell’evento, nella singolare e particolarmente elaborata accezione che a questo termine dà un filosofo personalmente conosciuto dalla stessa pittrice. Si tratta di un filosofo tra i più noti e tradotti al mondo, che fa di nome Alain Badiou e che nel 1988 ha scritto appunto un monumentale saggio dal titolo L’essere e l’evento, attualmente disponibile in italiano grazie alla sua edizione da parte della casa editrice Mimesis nel 2018. Perché mai dunque i saltuari incontri dei performer di Afternoon dovrebbero stimolare l’osservatore a interrogarsi su incognite prossime a quanto Alain Badiou teorizza? Una domanda senza risposta, questa, ovviamente. O comunque qui, certo, inopportuna. Ma un cenno forse non guasta, comunque è inevitabile per chi scrive, da mezzo secolo quasi, allievo più o meno fedele di questo filosofo. Si dirà allora che l’evento di cui stiamo parlando non è assimilabile a nessun semplice fatto che può capitare ogni giorno. Né può può essere ridotto a effetto determinato da circostanze storiche o personali.

Francesca Banchelli, Afternoon, 2023, photo Leonardo Morfini, courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio

Si tratta invece di un accadimento raro, felice quanto folgorante, che dischiude orizzonti nuovi e imprevisti all’essere, ovvero, come nel caso dell’insorgere dell’amore tra due futuri amanti, all’esistenza di chi ne fa esperienza. E ciò anche se nel momento stesso in cui se ne è colpiti non se ne può avere coscienza e misura. Coscienza e misura che possono essere raggiunte solo cercando di farsi soggetti fedeli alle conseguenze dello stesso evento. Ecco quindi che il vuoto che Afternoon evoca può apparire come metafora dell’estrema rarità di eventi felici che caratterizza il nostro presente, più che altro ingombro della cenere, delle tracce oramai quasi svanite di eventi passati. Ed ecco che il vagare incerto dei performer può far pensare alla ricerca inquieta attraverso lo scarno paesaggio segnato dalle vestigia del passato: paesaggio che si anima solo quando appunto l’incontro tra corpi fa sperare in un nuovo evento rigeneratore. Ma sia chiaro: può, non deve. L’opera di Francesca Banchelli è infatti così ricca di suggestioni che può benissimo far immaginare anche ben altre interpretazioni.

Info:

Francesca Banchelli. Afternoon
22/04/2023 – 16/07/2023
La mostra è accompagnata da un programma di performance, nei seguenti giorni:
6 maggio, 20 maggio, 17 giugno, 1 luglio, 15 luglio 2023, dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Dello Scompiglio
67/B, Via di Vorno, Capannori (LU)
www.delloscompiglio.org


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