Past / Present a Lugano

Past/Present, la nuova mostra con cui Michela Negrini prosegue la stagione espositiva della sua galleria a Lugano, riunisce opere che, con i loro riferimenti, si estendono oltre i confini abituali delle immagini, e nasce da una riflessione su questo particolare tempo “congelato” che stiamo vivendo a causa della pandemia di Covid-19. In definitiva, la mostra esplora, attraverso il lavoro di quattro artisti (Elisabetta Benassi, Italia; Liliana Moro, Italia; Melik Ohanian, Francia; Namsal Siedlecki, Italy/USA), le molte implicazioni dell’esperienza del tempo, della sua essenza e della sua percezione.

Attraverso il recupero e la trasformazione di materiali e di simboli, Elisabetta Benassi osserva criticamente l’eredità culturale, politica e artistica spesso controversa dei nostri tempi, interrogandosi sulla condizione e l’identità del presente. In mostra Atlas Shrugged, un lavoro del 2018 che si inserisce nell’esplorazione di un mondo nel quale l’idea di comunità è sparita per far regnare “l’individuo sovrano”. Qui, le nozioni di “proprietà di sé” e di “sovranità assoluta” dell’individuo su sé stesso e in relazione al mondo sociale sono centrali, sfiorando i temi-mito del neoliberalismo e della più sfrenata e pretenziosa libertà soggettiva.

In mostra anche opere inedite di Liliana Moro: grandi sculture in ceramica bianca candida, a forma di melagrana. Simbolo primitivo del ciclo morte-vita, del continuum su cui si basa la nostra esistenza, il frutto ne rappresenta l’energia vitale e l’augurio di fertilità. Negli ultimi anni la ceramica è tornata molto spesso nel lavoro di Liliana Moro, anche per realizzare forme prese dal mondo naturale, come per esempio la frutta. Al pari delle Lezioni americane di Italo Calvino, anche Liliana Moro procede per  “sottrazione di peso”, alleggerendo il frutto, scavando nel suo passato e bloccandolo in un tempo presente, impotente, in cui solo la relazione col nostro sguardo può proiettarlo nel futuro.

Da sempre, la ricerca artistica di Melik Ohanian indaga il mondo dell’immagine e il suo potere allegorico, tanto che la dimensione spaziale e quella temporale possono essere identificate quali nodi centrali di tutta la sua poetica. In mostra nuove opere dalla serie Tomorrow Was. Senza indicazioni di tempo, né di spazio, questa serie medita su un possibile domani. Si tratta di fotografie che non si propongono di cogliere un istante preciso: l’intenzione è invece quella di speculare in modo riflessivo sulla narrativa personale di ogni singolo spettatore che, posto di fronte a questi frammenti di vita, sarà portato ad anticipare il proprio rapporto col mondo. In mostra anche opere della serie Portrait of Duration – Cesium Series, un lavoro che presenta i passaggi dallo stato solido a quello liquido del Cesio 133. Melik Ohanian investiga così l’osservazione e la rappresentazione della misura del tempo, e in particolare della sua unità di riferimento: il secondo. Sebbene il tempo rimanga un concetto relativo e astratto, queste immagini ne costituiscono “un ritratto attraverso la rappresentazione della materia che lo definisce” in una sorta di “tautologia fotografica”: invece di indicare o misurare il tempo, ce lo mostrano.

Gli ex voto hanno rappresentano fin dal paleolitico un elemento di legame col divino, cui l’uomo si rivolge alla ricerca di forza e conforto. Questa antica forma di preghiera, in cui predomina la presenza di figure umane, è portata in mostra da Namsal Siedlecki con una scultura in argento nata da alcune scansioni 3d che l’artista ha realizzato in Francia nel 2019, a Clermont Ferrand, nei cui pozzi votivi negli anni Sessanta sono stati ritrovati una serie di reperti archeologici risalenti al 50 a.C.: ex-voto scolpiti in legno di faggio e gettati in acqua come offerta a una divinità dei Galli, Maponos. L’argento per la fusione è stato recuperato, invece, dalle monete gettate dai vari turisti e visitatori nella Fontana di Trevi. Nella fontana (immortalata nel film “La dolce vita” di Fellini, e con voluti e divertenti svarioni, anche in “Totò Truffa”), ogni anno vengono gettati circa due milioni di euro di monetine, di cui per vari motivi l’8% non riesce a essere cambiato. L’artista, affascinato da questo insieme di desideri, intrappolati in una sorta di limbo quasi come se non si fossero compiuti, ne ha comprato circa 500 kg. In questo modo Siedlecki si sofferma sull’idea che in oltre 2000 anni l’umanità continua a ripetere lo specifico rituale di gettare qualcosa in acqua alla ricerca di un aiuto soprannaturale. Questi due desideri di due epoche distanti, entrambi legati all’acqua, qui si uniscono in un unico desiderio potenziato all’interno del liquido di una vasca galvanica. Quattro autori, quattro proposte, tutte rivolte a un pensiero sul passato per farci guardare con speranza al futuro.

Info:

Past/ Present
Artists: Elisabetta Benassi, Liliana Moro, Melik Ohanian, Namsal Siedlecki
20/05/2021 – 10/09/2021
preview: 19/05/2021
Galleria Michela Negrini
via Dufour 1
6900 Lugano (CH)
tel. 0041 91 9211717
info@michelanegrini.com
www.michelanegrini.com

Elisabetta Benassi, Atlas Shrugged, 2018 - 2021. Libro, foglia di palma artificiale in polipropilene e acciaio, 24 x 16,5 x 177 cm. Ed. 3 + 1 AP. Courtesy l’Artista, Magazzino, Roma e Galleria Michela NegriniElisabetta Benassi, Atlas Shrugged, 2018 – 2021. Libro, foglia di palma artificiale in polipropilene e acciaio, 24 x 16,5 x 177 cm. Ed. 3 + 1 AP. Courtesy l’Artista, Magazzino, Roma e Galleria Michela Negrini

Liliana Moro, Still life, 2020. Argilla refrattaria ingobbiata, terracotta, ø 40 cm, edizione unica. Courtesy dell’Artista, Galleria De Foscherari e Galleria Michela Negrini

Namsal Siedlecki, Trevis Maponos, 2020, argento, 75 x 19 x 5 cm, edizione unica. Courtesy l’Artista, Magazzino, Roma e Galleria Michela Negrini


RELATED POST

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.