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Playing with Shadows: Hiroyuki Masuyama a Studio la Città

In Giappone sabi è tutto ciò che si lascia attraversare dal tempo: un oggetto antico, una roccia coperta dal muschio, un fiore che appassisce. Hiroyuki Masuyama torna a esporre negli spazi di Studio la Città a Verona e lo fa ponendo l’elemento floreale al centro della sua nuova produzione. Un linguaggio, quello dei fiori, emblematico del concetto di ciclicità e impermanenza che investe tutto ciò che esiste.

La riflessione sul tempo è stata centrale nell’opera dell’artista giapponese sin dalla fine degli anni ‘90 quando, trapiantato in Germania dove tutt’ora vive e lavora, Masuyama iniziò a recarsi ogni giorno nei parchi di Düsseldorf con la sua macchina fotografica: realizzò 365 scatti spostandosi ogni giorno di un grado e alla fine dell’anno li sovrappose così da condensare tutto il tempo trascorso in un’unica ampia veduta panoramica del parco che ne restituisse la mutevolezza attraverso le stagioni. Dagli esordi della sua produzione Hiroyuki Masuyama si è servito della tecnica della sovrapposizione fotografica come strumento per testimoniare lo scorrere del tempo e attribuire a questo inesorabile flusso una spazialità. Ampliando il campo visivo, il processo di postproduzione digitale degli scatti, oltre a restituire una visione plurima del reale, invitava a interrogarsi sulle potenzialità insite e celate nella realtà analogica.

Nella nuova serie di opere esposte in Playing with Shadows l’artista lascia da parte il macro delle ampie vedute panoramiche per focalizzarsi sul micro dell’elemento floreale e cristallizzarlo in tutta la sua cangiante fragilità. Restando fedele alla sovrapposizione, non abbandona completamente il medium fotografico ma lo affianca alla carta da lucido. Con occhio attento, Masuyama osserva per settimane dalie, peonie, gigli e tulipani e ne registra il ciclo vitale tracciando ogni giorno le loro ombre su un diverso strato di carta da lucido fino al loro sfiorire; sovrappone poi tutte le sagome datandole una a una così da condensare tutte le fasi vitali della pianta su un unico supporto.

Sebbene lo scorrere del tempo sia stato negli ultimi decenni oggetto di riflessione nell’opera di diversi artisti orientali e occidentali, dalle successioni numeriche di Roman Opalka, ai Date Paintings di On Kawara, alle performance di Tehching Hsieh, nel caso di Hiroyuki Masuyama l’indagine sul tempo non si risolve in una mera cronologia ma acquisisce una corporeità. La sovrapposizione degli strati di carta da lucido restituisce infatti al tempo un’epidermide che è tangibile, viva, scarna ma di carne, in cui l’estetica barocca della natura morta occidentale si spoglia dei suoi orpelli per incontrare l’essenzialità tipica della pittura estremo orientale, in un sincretismo formale che riflette appieno il background dell’artista giapponese.

A proposito delle origini di hana, il termine giapponese per “fiore”, il filosofo Giangiorgio Pasqualotto nota come il carattere stesso di “fiore” 花 condensi in sé il significato non di una cosa ma di un processo. Osservandolo è possibile vedere che esso è il risultato della stilizzazione di due uomini sormontati da una foglia d’erba, uno in piedi (gioventù) e uno seduto (vecchiaia): come se il concetto stesso di fiore contenesse al suo interno anche quello di transitorietà.[1]

Forse piuttosto che la fotografia o la carta da lucido, sarebbe opportuno individuare il tempo come medium principale dell’opera di Masuyama. Sebbene in questa nuova serie di opere l’artista abbia abbandonato i vasti paesaggi delle sue note light box per concentrarsi su soggetti più scarni ed essenziali, vediamo come la sua ricerca sia solo in apparenza orientata alla rappresentazione di un dettaglio. Il fiore, come microcosmo, si fa sineddoche della caducità della materia vivente tutta attraverso cui il tempo dispiega, strato per strato, la sua pelle di carta.

Elisabetta Tosti

[1] Pasqualotto, Giangiorgio (1992) Estetica del Vuoto: Arte e Meditazione nelle culture d’Oriente. Marsilio, Venezia. pp. 114, 120.

Info:

Hiroyuki Masuyama. Playing with Shadows
24/09/2022 – 29/10/2022
Studio la Città
Lungadige Galtarossa 21 – Verona

Hiroyuki Masuyama, Playing with Shadows, installation view 2022, photo by Michele Sereni, courtesy Studio la Città – Verona

Hiroyuki Masuyama, Dahlia No.01, 06.08.2020 – 29.08.2020, 2020. Tracing paper – 71 x 171 cm, courtesy Studio la Città – Verona

2.	Hiroyuki Masuyama, Peony No.02, 05.05.2020 - 22.05.2020, 2021. Tracing paper - 97 x 144 cm, courtesy Studio la Città – VeronaHiroyuki Masuyama, Peony No.02, 05.05.2020 – 22.05.2020, 2021. Tracing paper – 97 x 144 cm, courtesy Studio la Città – Verona

Hiroyuki Masuyama, Tulip No.01, 01.01.2006 – 24.02.2006, 2018. Stampa lambda, diasec, montata su dibond, ed. di 5 + A.P., 30 x 64 cm, courtesy Studio la Città – Verona


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