Marlon Kroll. Receiver

Sentire e ascoltare sono due parole che formano un ambiguo binomio che si diffonde all’interno dello spazio espositivo. Non vi è alcun suono nitido e riconoscibile, nella concretezza tutto sembra esser muto: rumore bianco di oggetti che come medium propagano un messaggio. È da questo atto relazionale che nasce l’intento dell’artista, differenziando il sentire dall’ascoltare.

Per la sua prima mostra italiana, Marlon Kroll – artista trentenne di Montreal – sceglie la città Partenopea come banco da lavoro per la sua arte, lasciandosi inglobare dai suoni della città dei mille culure. L’arte di Marlon è il risultato di percezioni e ricezioni esterne al suo essere, inglobate attraverso i sensi, modificate con un filtro personale e propagate in opere. “Sentire” uno stimolo interiore produce effetti tangibili nel suo atto creativo – fatto di oggetti e cose presi in prestito dalla colorata Napoli – che funge da cassa di risonanza per far “ascoltare” chiunque ne venga attratto. Le sue opere parlano di esperienze e personalità che per le loro caratteristiche dicono qualcosa sul corpo e sulla personificazione. I disegni e le sculture dell’artista sono astrazioni che, emulando un processo di vita, emettono suoni che ne manifestano la presenza e l’eco della sua traccia. Receiver è la mostra di chi “riceve”, di chi ha orecchi per intendere.

All’interno della galleria nel quartiere di Chiaia a Napoli, le opere esposte occupano l’intero spazio nonostante le loro ridotte dimensioni. Il percorso espositivo inizia con una scultura a parete denominata Speaker, ovvero la sezione di tromba acustica, che qui diventa metafora di una bocca aperta intenta a “parlare”.

Le pitture, realizzate con matite colorate e acrilico, si collocano sulle pareti in posti non visibili al primo sguardo. Nella loro astrazione rappresentano l’interno anatomico della gola, con le sue corde vocali che vibrano silenziose e che nella loro collocazione spaziale fungono da altoparlanti idealmente predisposti per amplificare gli stimoli esterni. Le fittizie onde sonore così prodotte si personificano nelle sculture circostanti: come un coro ripetono e acutizzano un messaggio. Sono sedie in legno massello e vimini perforate al centro da un timpano e disposte nello spazio come esseri umani intenti a vivere la quotidianità. Su di esse è adagiato un uovo, germe di vita, fragile e delicato, in bilico su quelle vibrazioni che la stessa vita andrà a generare.

Tutte queste frequenze, queste vibrazioni di alti e bassi, scrivono messaggi cifrati che aspettano di esser tradotti in suoni. Le opere esposte, nel loro insieme, costituiscono un amplificatore di sentimenti, emozioni, concretezza ed esistenza. Sono essenziali per far “parlare”, dar voce ove manca, raccontare l’esistenza passata e che verrà. Marlon Kroll compone qualcosa che parte dal suo intimo e non sa dove arriva: lui è il ricevitore che effonde un messaggio in attesa che qualcuno sappia sentire e ascoltare.

Massimiliano Bastardo

Info:

Marlon Kroll. Receiver
30/09-15/11/2022
ACAPPELLA
Vicolo Santa Maria Cappella Vecchia, 8/A, Napoli

Marlon Kroll, Receiver, 2022, installation view, photo Danilo Donzelli, courtesy ACAPPELLA gallery, Napoli

Marlon Kroll, Receiver, 2022, brass, metal, egg, 35 x 60 ca cm, photo Danilo Donzelli, courtesy ACAPPELLA gallery, Napoli


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