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Santiago Ribeiro. L’inconscio materico

Santiago Ribeiro. L’inconscio materico

Le opere dell’artista portoghese Santiago Ribeiro (nato a Coimbra e ideatore del progetto Surrealism Now, realizzato con il supporto della Bissaya Barreto Foundation) paralizzano lo sguardo, cosicché gli elementi spesso considerati insignificanti, assumono un segreto e una valenza tutte loro, lasciando che la nostra mente compia ulteriori associazioni oniriche.Di fronte alle opere di Ribeiro, che sono attraversate da un linguaggio dove l’individuo e la materia oltrepassano la propria anatomia, scavando nei propri desideri e aprendo i cardini agli spazi di una morale assente, giocando con i nostri impulsi, sembra che si debba andare alla ricerca del fantasma del sonno.

In qualche modo la poetica di Ribeiro non si discosta da quella già annunciata nel Manifesto del Surrealismo di Breton: “Si crea partendo dal sogno, dalla condizione onirica, una dimensione temporale neutra, priva di progettualità passata o futura, si crea in questo stato, abitando la ragione come la abitano i matti. Con regole proprie, con visioni che ostracizzano il reale”. Si evita il consueto insomma, e lo fa anche Ribeiro intensificando gli automatismi psichici mostrandoli come parte fondante della Storia, costituita in parte da ossessioni, all’interno della quale gli uomini si muovono nudi e ciechi. Ribeiro, mentre crea, osserva le vocazioni e l’inconscio degli uomini a cui dà forma e colore, è uno spettatore consapevole della pericolosità della liberazione del proprio inconscio, delle pulsioni, del lato oscuro di sé e trova pacificazione sulla tela, rappresentando un mondo parallelo fatto di materia nitida, ma anche di coscienza ironica e critica. In tal senso Ribeiro più che a Salvador Dalí, si rifà a Max Ernst per quanto riguarda il concetto di arte come liberazione e gioco, un terreno dove compiere incursioni psichiche temporali, mostrando cosa si vedrebbe se l’uomo si liberasse della morale, dell’autocontrollo e, al contempo, illustrando le preoccupazioni, le manie e i disagi più profondi della società moderna e del suo comportamento collettivo.

Le opere del pittore portoghese sono state esposte anche sugli schermi multimediali di Thomson Reuters e Nasdaq OMX Group, a Times Square a New York, la piazza multimediale più famosa del mondo. Il lavoro di Ribeiro è stato presentato presso l’Ambasciata degli Stati Uniti a Lisbona e su diverse importanti testate di arte e cultura.

Annalina Grasso: Come procede il progetto Surrealism Now in questi tempi difficili?
Santiago Ribeiro: In realtà il progetto del decennale è in “standby”, ma di certo celebreremo nel 2021 gli 11 anni del Surrealism Now. Il team dell’Art Center della città di Figueira da Foz vorrebbe realizzare un nostro evento dal 13 febbraio al 23 maggio prossimo e questa è una buona notizia. Attendiamo sviluppi… poi vedremo.

Come l’arte dovrebbe raccontare questo momento storico?
Non saprei proprio come risponderti, ma penso che gli artisti debbano sempre esprimersi con sentimento e il loro lavoro verrà giudicato in un futuro prossimo.

Come ripensare mostre, spazi e gallerie?
Possiamo farlo con le regole adeguate al consiglio scientifico e anche gli artisti possono creare nuovi spazi avendo come guida la scienza. Poche persone per volta in gruppi separati e più distanziati in luoghi ventilati.

L’arte, secondo il Manifesto del Surrealismo, aspira a un’immaginazione scevra da implicazioni sociali e morali dove il sogno diventa il principio di ogni ricerca. Come si distingue il suo movimento e cosa aggiunge di nuovo al “vecchio” surrealismo?
Hai detto tutto nella tua domanda. Il sogno e l’immaginazione dovrebbero essere completamente liberi, senza vincoli di alcun tipo. Solo allora sarà possibile progredire verso una società più equilibrata mostrando come creare, in totale libertà di pensiero e ideologia.

Basarsi solo sull’immaginazione, liberare il subconscio, può essere dannoso a un certo punto secondo lei?
Sì, può essere, e perché come sai il subconscio racchiude in sé aspetti inspiegabili della nostra personalità che possono andare contro il “sistema” stabilito in cui siamo inseriti e in cui viviamo.

In quale Paese il suo movimento ha avuto più successo?
Non ho elementi per rispondere perché ora viviamo con Internet e possiamo costruire una grande comunità con molti Paesi al suo interno, quindi penso in modo globale e non come una regione geografica specifica.

Quindi l’uomo vale qualcosa non solo quando è sveglio?
La nostra esistenza è fatta di un insieme di molte cose e quando siamo svegli la nostra personalità appare e dimostra ciò che sperimentiamo non solo nel conscio ma anche nel subconscio. Quello che sogniamo è spesso il rapporto con l’esperienza quotidiana. Quindi, mettendo insieme due mondi, il reale della vita quotidiana e l’irreale del subconscio che ci danno immagini e che solo attraverso l’arte possiamo identificare, riusciamo ad avere una piccola idea di cosa va oltre lo spiegabile.

Cosa sono per lei il tempo e la realtà?
Il tempo e la realtà ci mostrano come siamo piccoli di fronte a tutta l’enorme e infinita natura universale così come la conosciamo finora. Siamo così fragili come esseri viventi. L’umanità con la conoscenza è forte, ma non lo sarà mai come la natura. Pensando a me stesso, ho la sensazione di non assolvere a nulla, quando guardo il cielo o tutto ciò che mi circonda … Mi sento così piccolo.

Info:

www.santiago-ribeiro-estudio.business.site

Santiago Ribeiro, Humanity, oil con canvas, 100 x 80 cm, 1997

Santiago Ribeiro, Neo oil on canvas 100x80 cm 2001Santiago Ribeiro, Neo, oil on canvas, 100 x 80 cm, 2001

Santiago Ribeiro, Another Dimension, oil on canvas, 100  x 80 cm, 2001

Santiago Ribeiro, Military Concentration Camp, oil on canvas, 100 x 900 cm, 1990

Santiago Ribeiro, Space Time, oil on canvas, 100 x 80 cm, 2001


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