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Silvia Camporesi in Atlas Italiae. Memoria dell’ab...

Silvia Camporesi in Atlas Italiae. Memoria dell’abbandono

Sempre più negli ultimi decenni la fotografia, considerata a tutti gli effetti linguaggio visivo, trova spazio con lo scopo di catturare un momento, un instante, che possano bloccare la realtà nel tempo col fine di raccontare una storia che non venga mai dimenticata. Un linguaggio visivo, dunque, che congela la realtà, ma allo stesso tempo dà realtà ai sogni più nascosti e profondi.

L’editore Jim Casper disse: “Il linguaggio della fotografia continua a essere sempre più interessante e complesso, in quanto diventa il mezzo di comunicazione più universale al mondo”. A Catania, ormai da anni, la Plenum – Fotografia Contemporanea, galleria di fotografia contemporanea nel centro della città, si fa portavoce della promozione e diffusione della fotografia d’arte in Sicilia e nel sud Italia.

Fino al 9 febbraio la galleria ospita la personale dell’artista romagnola Silvia Camporesi, dal titolo Atlas Italiae a cura del direttore artistico Massimo Siragusa. L’artista, nata a Forlì nel 1973, laureata in filosofia, vive e lavora fra Forlì e Bologna, negli anni attraverso l’uso sapiente della fotografia e del video ha raccontato il paesaggio italiano mettendo insieme allo scatto spunti provenienti dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale.

La mostra in questione è il risultato di un viaggio devozionale di circa due anni, che vede l’artista esplorare e guardare l’Italia attraverso occhi nuovi e che le consente di portare con sé a casa immagini che diventano ricordi di una penisola tutta da scoprire, custodire, amare e mai dimenticare. Le foto raccontano di borghi fantasma, architetture inghiottite dalla vegetazione, spazi industriali ed ex colonie balneari in rovina.

Quella che emerge dagli scatti, è un’Italia che resiste e sopravvive a sé stessa, nonostante la mano dell’uomo che con le proprie azioni risulta capace di modellare la bellezza del passato con interventi temporanei e distruttivi per la memoria: un Paese che non si esaurisce entro i confini dei soliti percorsi turistici, ma che vive di singole e isolate opere, nascoste e quasi segrete, ai margini della solita bellezza o in luoghi poco valorizzati.

«Silvia Camporesi – spiega il curatore Massimo Siragusa – con il suo lavoro ci guida attraverso un’Italia in disfacimento, come una metafora del tempo presente. Grazie al suo sguardo potente, ma nello stesso momento dolce e poetico, ogni luogo visitato nel suo lungo viaggio perde qualunque significato negativo, per trasformarsi in un simbolo che sentiamo la necessità di custodire nel nostro cuore e nella nostra memoria».

Info:

ATLAS ITALIAE | SILVIA CAMPORESI
a cura di Massimo Siragusa
Plenum – Fotografia Contemporanea
via Vecchia Ognina 142/b, Catania
14 dicembre 2019 – 09 febbraio 2020

SILVIA CAMPORESI_ Curon Venosta 2014, inkjet print cm 100x150Silvia Camporesi, Curon Venosta, 2014, inkjet print cm 100×150

Silvia Camporesi, Fabbrica Caproni, Predappio, 2013, inkjet print cm 40×60

Silvia Camporesi, Pianosa, il carcere, 2013, inkjet print cm 70×100


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