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Un poliedrico “Tetraedro” raccontato dagli artisti presso la Otto Gallery di Bologna

Diversi linguaggi espressivi, diverse forme artistiche danno voce alla mostra collettiva “Tetraedro”, a cura di Alberto Zanchetta, in corso fino al 10 gennaio 2022 presso la galleria Otto Gallery di Bologna. Gli artisti presenti sono: Gabriele Arruzzo, Jacopo Casadei, Umberto Chiodi, Lorenzo Conforti, CTRLZAK, Barbara De Ponti, Andrea Luzi, Fabio Marullo, Beatrice Meoni, Nero/Alessandro Neretti, Vera Portatadino, Andrea Salvatori, Studio Nucleo.

L’intento curatoriale si è sviluppato ripercorrendo tre tipologie di ambienti caratteristici dei collezionisti e degli amanti dell’arte, della cultura e delle scienze: la Wunderkrammer, il Cabinet d’Amateur e lo Studiolo. All’ingresso dello spazio espositivo ci si imbatte in una vera e propria “stanza delle meraviglie”, ove sono raccolti lavori di differente fattura e tipologia di materiali, posizionati su supporti appositamente pensati per la mostra, che consentono al visitatore di muoversi agevolmente tra le opere potendone così osservare i particolari e la maestria nella lavorazione artigianale delle materie, come ad esempio nelle ceramiche di Andrea Salvatori.  Di particolare ingegno, interesse e originalità sono i lavori di CTRLZAK, veri oggetti di design, caratterizzati da una linea ricercata intrisa di rimandi a differenti culture, da quella greca classica, a quella orientale, alla occidentale contemporanea. Nero/Alessandro Neretti, attraverso l’utilizzo di materie prime come la terraglia smaltata, il legno e il materiale di recupero, riesce a raffigurare un senso di straniamento e solitudine reso evidente grazie ai fori circolari posti su raffigurazioni, in particolar modo di animali. Figure antropomorfe e complesse rappresentazioni si schiudono osservando i piatti in ottone di Umberto Chiodi, sui quali esse sono incise con accuratezza e dovizia di particolari, ricordando il dettaglio delle incisioni rinascimentali. Tra le opere presenti nella Wunderkrammer spicca uno sgabello in legno “Futurballa” di Giacomo Balla, sunto di design, ricercatezza, geometrismo, movimento, caratteristiche intrinseche del linguaggio espressivo del Futurismo.

Proseguendo nella seconda sala ci si imbatte nella ricostruzione di un Cabinet d’Amateur, ove sono presenti opere pittoriche a tutta parete. I diversi linguaggi e le differenti cromie caratterizzanti le tele, dialogano in modo armonico tra loro, facendosi portavoce dei differenti punti di vista degli artisti sull’arte come nelle opere di Gabriele Arruzzo, sul rapporto con la natura durante lo scorrere delle stagioni come in Vera Portatadino, sullo studio e la percezione del corpo come in Beatrice Meoni, sull’astrazione delle forme e dei pensieri come in Jacopo Casadei. Rappresentazioni fantastiche tra realtà e immaginazione caratterizzano le opere di Lorenzo Conforti, mentre un linguaggio sperimentale ispirato alla street art quello di Andrea Luzi. Il tutto viene contemplato e osservato da un “asino” appositamente prestato da un collezionista privato per la mostra. Come indicato da Mahmoud Darwish:

Il migliore spettatore sulla scena mondiale è l’asino
Un animale pacifico e saggio che affetta stupidità
Ma egli è paziente e piú intelligente di noi
Nel modo distaccato e calmo con cui contempla
Lo svolgersi del progresso e della storia
Gli eserciti gli marciano accanto e le bandiere cambiano
Come gli uccelli dipinti su di esse
E intanto, lui, guarda indifferente”.

L’ultima sala, ispirata allo Studiolo Rinascimentale, conclude il percorso espositivo. Qui ci si imbatte in opere a cura del collettivo Alpina, composto da Barbara De Ponti e Fabio Marullo, le quali consentono di realizzare proprio quell’atmosfera di tranquillità e meditazione introspettiva e personale che ne caratterizzava l’ambiente. La tecnica di base prescelta è il disegno, attraverso cui i due artisti rappresentano in modo personale e interiorizzato l’essenza del frutto della ricerca, ovvero i particolari derivanti dallo studio di componenti di un grande ghiacciaio, di cui apprezzano le particolarità naturali ivi incastonate, come ad esempio erba e vegetazione. I disegni sono immersi in uno sfondo color avio che ne risalta le delicate linee tratte con la bianca matita e ne conferisce, allo stesso tempo, un senso di astrazione metafisica.

La presenza dei variegati modi di esprimersi nel campo dell’arte si concretizza, grazie all’operato di artisti di differenti generazioni e sensibilità espressiva, i quali si distinguono, ma allo stesso tempo si amalgamano all’interno del percorso espositivo. Il “Tetraedro” in mostra ha messo in evidenza la poliedricità delle forme e dei contenuti artistici, che nonostante le singole peculiarità donano all’insieme unità e armonia.

Info:

Tetraedro. Mostra collettiva
23/10/2021 10/01/2022
Otto Gallery
www.otto-gallery.it
Via Massimo D’Azeglio, 55, 40123 Bologna
Orari: Martedì-Sabato: 10:30/13:00 – 16:00/20:00
Domenica su appuntamento

Tetraedro, sala I, installation view at Otto Gallery, Bologna

CTRLZAK, Nazka, 2021, stampo in porcellana Bone China con decal applicata, courtesy Otto Gallery, Bologna

TetraedroTetraedro, sala II, installation view at Otto Gallery, Bologna

Fabio Marullo, Sulla terra il temporale aiuterà una stella, 2021, tecnica mista su carta, courtesy Otto Gallery, Bologna


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