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Michel François a Napoli da Alfonso Artiaco

Michel François a Napoli da Alfonso Artiaco

La quotidianità della vita oscilla tra il tempo e la casualità. Il tempo delle cose e la casualità del loro avvenire condizionano i pensieri, le riflessioni, le visioni, l’agire. Qui nascono significati da attribuire, definizioni da scardinare, emozioni da sprigionare. A volte sembra difficile mostrare questa sinusoidale realtà, si cerca il mezzo più complesso per farlo, quando invece basterebbe quello più semplice, quello più vero, più naturale. Questo è il leitmotiv dell’artista belga protagonista della nuova mostra ospitata dalla galleria Alfonso Artiaco.

Michel François, Golden Cage, 2008, ferro, foglia d'oro, 250x400x300 cm, Alfonso Artiaco, Napoli, 2023. Ph. Grafiluce, courtesy Alfonso Artiaco

Michel François, Golden Cage, 2008, ferro, foglia d’oro, 250 x 400 x 300 cm, Alfonso Artiaco, Napoli, 2023, ph. Grafiluce, courtesy Alfonso Artiaco

Michel François (n. 1956, vive e lavora a Bruxelles, in Belgio) crea significati diversi per forme conosciute e situazioni ordinarie usando molteplici mezzi e media, che presentano le cose più banali in maniera monumentale, in cui l’effimero cresce a livello espressivo e l’ordinario diventa straordinario. Le sue opere di natura concettuale non rivendicano uno stile distintivo, ma creano una rete di connessioni mutevoli tra di esse e lo spazio che le circondano. Tali creazioni spesso si servono in maniera atipica di forme e materiali, come di esperienze e linee di pensiero. In modo simile a quello degli artisti dell’Arte Povera, François usa una grande economia di mezzi per trasformare oggetti e materiali – apparentemente semplici – in portatori di significato profondamente risonanti. Il suo lavoro può essere visto come un’esplorazione di causa ed effetto e dei modi in cui semplici gesti possono cambiare lo stato di un oggetto o avere conseguenze importanti. Per l’artista la relazione e interazione del pubblico è di fondamentale temperanza per sottolineare come tempo e casualità danno vita alla formazione delle cose, che in questo caso si manifestano in opere d’arte.

Michel François, veduta della mostra, Alfonso Artiaco, Napoli, 2023, ph. Grafiluce, courtesy Alfonso Artiaco

Per la seconda volta Michel François torna nella galleria di Alfonso Artiaco a Napoli presentando una mostra personale come estensione del suo studio e in concomitanza con la grande mostra antologica a lui dedicata nel Museo Bozar di Bruxelles. In mostra una serie di sculture, installazioni, disegni e litografie che ricreano una realtà modificata in cui gli opposti sembrano fluttuare in uno stato di bilanciamento precario, sempre teso a un possibile cambiamento. Come segno distintivo del lavoro dell’artista belga, anche qui tutte le opere sono pensate appositamente per lo spazio di Piazzetta Nilo.

Michel François, Retenue d’eau, 2023, plastica, nylon, acqua, dimensioni variabili, Alfonso Artiaco, Napoli, 2023, ph. Grafiluce, courtesy Alfonso Artiaco

Michel François, veduta della mostra, Alfonso Artiaco, Napoli, 2023, ph. Grafiluce, courtesy Alfonso Artiaco

Michel entra quasi in connubio col suo lavoro e A souffle perdu (ligne rouge et noire) ne è un esempio: l’installazione di palloncini in vetro soffiato rossi e neri scende dal soffitto nella sua perfetta fragilità come il soffio dell’artista che l’ha prodotta. Sulla scia dell’esposizione verticale, segue l’istallazione Retenue deau composta da una moltitudine di sacchetti riempiti d’acqua e sospesi con fili di nylon. In tale lavoro è possibile cogliere la sensibilità e l’instabilità di tensioni fisiche che riflettono l’ambiente e la natura, nella sua forza, nella sua pienezza, nella sua vuotezza.

Michel François, Scribble, 2010, alluminio, gesso e inchiostro, 250 x 360 x 120 cm, Alfonso Artiaco, Napoli, 2023, ph. Grafiluce, courtesy Alfonso Artiaco

Scribble è una scultura di grandi dimensioni fatta da un pulviscolo di linee – in alluminio e gesso – che emula un grande scarabocchio. Quest’opera rappresenta l’estensione macroscopica del lavoro di François, un lavoro fatto di riflessioni e ripensamenti, come la matita sulla carta che traccia e ritraccia i pensieri. Con Golden Cage – una gabbia di quattro metri quadrati ricoperta di fogli d’oro – il belga vuole affidare al fruitore il significato della stessa: reclusione o libertà, prezioso o effimero. Michel François racconta attraverso l’arte un esistenzialismo semplice nella sua complessità dovuta alla casualità della vita. La mutevolezza e le tempistiche delle cose non possono esser controllate, e questa imprevedibilità diventa estetica.

Info:

Michel François
03/04 – 13/05 2023
Alfonso Artiaco
Piazzetta Nilo 7, Napoli
www.alfonsoartiaco.com


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