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Il limes e l’invasione. A Trieste, una mostra dedicata alle terre di confine e alle mescolanze culturali

Ha inaugurato il 15 gennaio alla galleria Elena Cantori Contemporary di Trieste la mostra collettiva “Il Limes e l’invasione”, a cura dell’associazione IoDeposito e in collaborazione con Trieste Film Festival. L’evento rientra nell’ambito del Festival B#Side War, rassegna culturale nata nel 2014 con lo scopo di indagare i lasciti e i retaggi delle guerre mondiali e i conflitti del XX° secolo nelle nuove generazioni. Con ingresso gratuito, l’esposizione sarà visitabile fino al 3 febbraio 2021, e vedrà esposte le opere inedite degli artisti Alice Mestriner & Ahad Moslemi, Barbara Mydlak, Carmela Cosco e Nantia Skordopoulou.

Per la sua 6° edizione, il festival B#SIDE War si è concentrato sulle caratteristiche geo-politiche del Friuli Venezia Giulia, quelle ovvero che, nel corso della storia, hanno portato il suo territorio a rappresentare il confine geografico e culturale tra l’“Est” e l’“Ovest” del mondo, a partire dai tempi delle invasioni barbariche.

Invitati tra dicembre 2019 e settembre 2020 a trascorrere un periodo di residenza in diverse zone della regione, gli artisti internazionali che hanno preso parte al progetto sono stati coinvolti nella realizzazione di opere strettamente connesse alla memoria del luogo, prendendo in esame il passato della regione e la sua ricchezza culturale. Nella fase di ricerca, gli autori sono stati supportati da storici locali, attivisti culturali, insegnanti e cittadini, che sono stati poi coinvolti, a loro volta, in attività di arte partecipativa.

In anteprima assoluta, la mostra “Il limes e l’invasione”, nel cuore di Trieste, evoca tramite opere e reportage video e fotografici delle installazioni di land art e delle performance realizzate dagli artisti la storia dei luoghi visitati, fatta di invasioni, di scambi, di mescolanza culturale e identitaria.

In mostra l’opera cinetica “Albero a Gomiti”, una piattaforma mobile che, grazie a un braccio meccanico, rimesta incessantemente della terra proveniente da Austria, Italia e Slovenia, metafora del continuo mescolamento che nei secoli ha interessato le genti e delle lingue sul confine territoriale dell’estremo Nordest, frutto della residenza d’artista del duo italo-iraniano Alice Mestriner e Ahad Moslemi svolta in queste stesse zone di frontiera.

Documentata inoltre con testimonianze video è la performance “Luce al Kita” di Carmela Cosco, presentata per la prima volta a Gradisca d’Isonzo nell’estate 2020, che coniuga la mitologia tradizionale e l’eredità storica del territorio come elemento di interpretazione moderna del mondo, mediando tra presente e passato, ispirandosi alle storie delle Krivapete, delle Agane, e dei mitici abitanti del “sottobosco magico” delle foreste del Friuli Venezia Giulia, andando a toccare  la tematica delle paure arcaiche e delle angosce che da secoli affliggono l’umanità delle zone di confine, pressate dal pericolo dell’invasione.

Fotografie, collage e oggetti creati dall’artista polacca Barbara Mydlak documentano invece la sua esperienza nelle vicinanze del Sacrario di Oslavia, dove ha allestito all’aperto l’installazione site-specific “Gates”. Realizzata in materiali lignei, l’opera di land art che si situa sul confine tra il Collio Italiano e Sloveno è stata costruita proprio laddove sorgevano un tempo i varchi che per millenni hanno rappresentato le porte d’accesso al territorio regionale, spartiacque tra Est e Ovest del mondo, configurandosi però come un simbolico augurio di “riapertura del passaggio” (e della comunicazione) tra le due realtà.

Ad essere rappresentata in mostra è poi “The Window / Eve & Adam”, intervento di arte pubblica dell’artista Nantia Skordopoulou inaugurata nell’estate 2020 nel Parco Europa Unita a Cervignano del Friuli. Reinterpretando l’area verde come un nuovo giardino dell’Eden, l’opera evoca con un gioco di specchi le forme gli antichi dittici pittorici raffiguranti Adamo ed Eva; come in una finestra metafisica sul passato, il visitatore è invitato a riflettersi nel paesaggio storico del territorio e del parco. Intenzione dell’artista è inoltre quella di sensibilizzare il pubblico sulla questione della disparità di genere, aggravatasi in un contesto territoriale vessato per secoli da invasioni e conquiste.

Per le giornate di sabato 23 e 30 gennaio, dalle ore 15.00 alle 19.00 è previsto un servizio di visite guidate gratuite alla mostra, solo su prenotazione (scrivendo a magdalena.dokowska@iodeposito.org). Prodotta dalla ONG IoDeposito, la rassegna B#Side coinvolge ricercatori, curatori, musei, istituzioni culturali e un vivaio di più di 200 artisti provenienti da 55 paesi del mondo, una rete di 67 partner internazionali, nazionali e locali, ed è patrocinata e sostenuta dall’Unesco, dal Consiglio d’Europa e dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Laura Guarnier

Info:

 “Il Limes e l’invasione”
dal 15 gennaio al 3 febbraio 2020
Galleria Elena Cantori Contemporary
via Francesco Crispi, 28, 34125 Trieste (TS)
www.elenacantori.com
www.bsidewar.org
www.iodeposito.org

Alice Mestriner e Ahad Moslemi, “Albero a gomiti”, 2020

Barbara Mydlak, “Gates”, Oslavia, 2020

Carmela Cosco, performance “Luce al Kita”, Gradisca d’Isonzo, 2020

Il Limes e l’invasione: Nantia Skordopoulou, installazione "The Window / Eve & Adam”, Parco Europa Unita di Cervignano del Friuli, 2020Nantia Skordopoulou, installazione “The Window / Eve & Adam”, Parco Europa Unita di Cervignano del Friuli, 2020


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