PAM! Privatissima. Arte Modena 2020

La mostra PAM! Privatissima. Arte Modena 2020 riunisce in tre sedi – Palazzo Piella a Castelfranco Emilia, Palazzo Ducale a Pavullo nel Frignano, Torrione medievale a Castelnuovo Rangone – le opere di trenta artisti contemporanei, diversi per generazione e tipologia di linguaggio, accomunati dal fatto di essere originari di Modena e dintorni. L’obiettivo dei curatori Sergio Bianchi, Alessandro Mescoli e Federica Sala è ragionare sullo stato dell’arte contemporanea locale a partire dalla sua storia recente fino alle nuove leve a cui sarà affidato il futuro. La rassegna, che alterna pittura, scultura, fotografia, video, installazione, ceramica e fumetto, è una ricognizione polifonica di linguaggi, poetiche e urgenze creative che suggerisce come i centri propulsivi possono essere anche micro e dislocati e che l’accentramento non fa necessariamente la forza. Il lavoro di ogni artista, oltre ad aprirsi senza veli ideologici a un costruttivo confronto con le altre opere in mostra, si misura pubblicamente con le intenzioni del suo stesso autore, esplicitate in una serie di approfondite video interviste. Le testimonianze dei protagonisti analizzano da vari punti di vista il loro minimo comune denominatore, che risiede nel rapporto con il territorio e con le istituzioni locali coinvolte nel sostegno dell’arte contemporanea.

E proprio da questi flussi di coscienza, che manifestano l’intersezione tra visioni personali e opportunità locali, nasce il titolo “Privatissima”, che sottolinea come la produzione di arte si trasformi inevitabilmente in un racconto di vita individuale e collettivo. In un periodo in cui le ricognizioni territoriali rischiano di sembrare obsolete e i movimenti artistici hanno ceduto il passo a un ermetico individualismo, la collettiva si propone di documentare, mappare e rilevare assonanze e differenze tra universi creativi e ambiti di indagine che negli ultimi cinquant’anni si sono intrecciati nel medesimo bacino geografico e culturale. Nell’attesa di visitare la mostra allestita nel Torrione medievale di Castelnuovo Rangone, che inaugurerà sabato 19 settembre, ecco qualche segnalazione random sulle opere visibili nelle sedi già aperte al pubblico, in cui si sono alternate scoperte e ritrovamenti.

A Palazzo Piella (Castelfranco Emilia) gli artisti sono stati invitati ad affiancare un’opera rappresentativa della propria poetica a un intervento ispirato all’Inferno di Dante come omaggio in vista del settimo centenario della sua morte. Qui si fanno notare i corpi in ebollizione di Laura Forghieri, che si distendono su più carte adiacenti evocando il mistero dell’immagine e della rappresentazione con pennellate compendiarie che nella stessa figura imitano la carne ma anche il cielo e le foglie che la decompongono. Riflettono sulle potenzialità metamorfiche del corpo i virtuosi disegni a matita di Pierfilippo Gatti, capaci di far convivere iperrealismo e destrutturazione freudiana della forma in potenti visioni in bianco e nero. Nei cerchi infernali di Enrica Berselli, presentati in sequenza come se fossero una raffinata collezione di curiosità entomologiche, frammenti umani, animali, vegetali e alieni trovano inquietanti equilibri reciproci grazie a un minuzioso tratteggio che osserva la realtà a distanza ravvicinatissima.

Nella mostra a Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano, la sede più articolata dove gli artisti non sono stati vincolati ad alcun suggerimento tematico, emerge con naturalezza una dimensione diacronica del linguaggio artistico, che intuitivamente ricollega gli esponenti locali al più ampio contesto nazionale e internazionale. Osserviamo quindi i grandi dipinti di Mario Giovanardi, rappresentativi di una pittura ancora gravida di umori materici che esplora le proprie tensioni spaziali suggerendo aria e spessore tra i diversi piani mentali evocati dalla sovrapposizione degli strati pittorici. I monumentali disegni di Andrea Capucci, ricavati dalle pagine di un prolifico diario visivo che lo accompagna da anni, coniugano una purezza formale da ritorno all’ordine, studiate rigidità da Transavanguardia con la sbrigliata libertà di una scrittura quasi automatica che non teme di addentrarsi in ogni ossessione per scoprire al suo interno micromondi sempre più complessi da abitare. In una rassegna di questo tipo impossibile prescindere da Andrea Chiesi, che presenzia con due dei suoi più classici e rigorosi paesaggi urbani, due suggestivi non luoghi d’affezione in cui il pensiero può sperimentare una peculiare solitudine metafisica mentre l’occhio insegue la tagliente perfezione del disegno. La stessa precisione, ma ribaltata in primo piano come per negare l’illusione di realtà che essa comporta, si ritrova nei lussureggianti pastelli di Pier Lanzillotta, che ritraggono esotici intarsi di elementi vegetali immersi in un’irreale luminosità soffusa.

Danilo Buccella propone una visionaria ambientazione incentrata su elementi sfacciatamente incongrui la cui assurdità è enfatizzata da uno stile pittorico da paesaggio borghese, mentre Emanuela Ascari nella serie fotografica Non conforme (2016-2019) concettualizza le trasformazioni e lo sfruttamento del territorio nella contemporaneità attraverso una catalogazione essenziale che non perde di vista l’equilibrio tra estetica e necessità. Con Federica Poletti ritorna l’idea di corpo, questa volta evocata dalla sua assenza: gli iconici dipinti dell’artista riflettono sul tema dell’identità, imbavagliata e manifestata al tempo stesso da tessuti scultorei che sembrano pretesti per brani autonomi di pittura. A concludere idealmente la ricognizione, i bellissimi corpi-scultura di Elisa Capucci, l’artista più giovane del gruppo, che incantano con la loro versatile disponibilità a incarnare pensieri, organismi, architetture o fossili.  L’artista nelle sue stele ibride, erette o franate a terra, ingloba forme misteriose e preziose tracce di colore con un’istintiva sapienza nell’amalgamare i materiali che fa dolcemente naufragare ogni demarcazione tra naturale e artificiale.

Info:

PAM! PRIVATISSIMA. Arte Modena 2020
A cura di Sergio Bianchi, Alessandro Mescoli, Federica Sala
Testi critici di Giorgia Bergantin e Maria Chiara Wang

Castelfranco Emilia, Palazzo Piella, 5 settembre – 11 ottobre 2020
Pavullo nel Frignano, Palazzo Ducale, 12 settembre – 7 novembre 2020
Castelnuovo Rangone, Torrione medievale, 19 settembre – 18 ottobre 2020

Laura Forghieri, Arianna a Nasso, 2016, matite colorate ed ecoline su carta, cm 70 x 86

Pier Lanzillotta, L’interlocutore invisibile (serie), 2019-2020, pastello su carta, cm 15 x 21

Emanuela Ascari, Non conforme (serie), fotografia digitale, stampa inkjet su carta Hanemüle Luster

Andrea Capucci, Diario Pubblico, 2020, china su carta, cm 140 x 100, dettaglio. Ph. Mauro Terzi

PAM! PrivatissimaElisa Capucci, Senza titolo, 2020, installazione ambientale, tecnica mista, cm 300 × 300 ×160, particolare


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